โPaolo e Barnaba con franchezza dichiararono: ยซEra necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poichรฉ la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Cosรฌ infatti ci ha ordinato il Signore: โIo ti ho posto per essere luce delle genti, perchรฉ tu porti la salvezza sino allโestremitร della terraโยป.
Cโรจ un passaggio fondamentale che si attua nei primi tempi delle comunitร cristiane, e che vede espressione nelle parole di Paolo e Barnaba ad Antiochia di Pisidia: lโannuncio di Gesรน, limitato entro i confini dellโambiente di Israele, รจ per la prima volta aperto al mondo dei pagani. Si tratta di un decisivo punto di svolta, una apertura nuova, uno scarto che sorge dallโattenzione a contingenze storiche.
Da un lato Paolo e Barnaba ricordano lโineludibile ruolo di Israele nella storia della salvezza, ripercorrono le tappe di un cammino di incontro e di alleanza e rinnovano lโannuncio ad Israele. Ad Antiochia tuttavia si attua un passaggio nuovo che trae radice dallโascolto della storia e dalla fedeltร al disegno di Dio. La vicenda di Gesรน รจ letta in rapporto alla figura del โservoโ, il profeta senza nome di cui aveva parlato il secondo Isaia: presenza di luce, inviato a portare la salvezza sino ai confini della terra, oltre i limiti di appartenenze: โTi ho posto come luce delle nazioni, perchรฉ tu porti la salvezza sino allโestremitร della terraโ (Is 49,6).
In Gesรน si accoglie una benedizione di Dio non riservata e rinchiusa come privilegio che esclude, ma aperta a tutte le nazioni, ai popoli, alle culture diverse. Sin dagli inizi la stessa chiamata fondamentale per Israele รจ di essere il tramite di un dono di salvezza per tutti. Lโapertura dellโannuncio ai pagani รจ opera dello Spirito che conduce a vivere la gioia e la serenitร profonda anche nel momento della prova. Da qui una nuova apertura di universalitร .
Anche nel discorso di Gesรน che il IV vangelo riporta cโรจ un invito a varcare confini di chiusura e percorrere nuovi cammini.: โยซLe mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperร dalla mia mano โฆโ E piรน oltre si legge: โho altre pecore che non sono di questโovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce โฆโ(Gv 10,16-17)
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Cโรจ un rapporto unico e particolare tra pastore e pecore: รจ metafora questa che parla di condivisione e di legame profondo, di immersione nella medesima vita. Gesรน รจ il pastore che ha il desiderio di comunicare quella vita comunione e amore ad un gregge dai confini aperti: nel linguaggio del IV vangelo โvita eternaโ รจ la risposta alla sete piรน profonda di incontro e di accoglienza che ogni persona porta nel cuore: significa lโessere accolti e amati da Dio โ fonte della vita โ che si fa a noi incontro nella presenza di Gesรน e genera possibilitร di rapporti nuovi con gli altri.
Il dono di salvezza non รจ per pochi ma si apre ad abbracciare ogni nazione, razza popolo e lingua. โIo, Giovanni, vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribรน, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti allโAgnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro maniโ. Cosรฌ leggiamo nel testo di Apocalisse. Eโ la moltitudine di coloro che hanno tra le mani il segno della vittoria: hanno vissuto la prova e provengono da ogni direzione. Eโ offerta qui una rilettura del salmo 23, canto rivolto a Dio come pastore dโIsraele. โLโagnello sarร il loro pastore e li guiderร alle fonti della vitaโ. La visione termina con una parola di speranza e di consolazione: โNon avranno piรน fame, nรฉ avranno piรน sete, nรฉ li colpirร il sole, nรฉ arsura di sorta, perchรฉ lโAgnello che sta in mezzo al trono sarร il loro pastore e li guiderร alle fonti della vita. E Dio tergerร ogni lacrima dai loro occhiโ.
La presenza di Cristo risorto, agnello che ha inteso la sua vita come servizio e dono per tutti, apre ad una comunione nuova possibile che non pone chiusure e si estende a comprendere tutta lโumanitร . Eโ orizzonte quasi impensabile nel mondo a pezzi di questo tempo, ma รจ la promessa di Gesรน e il sogno di Dio sulla storia. Per questo la testimonianza di Gesรน nella storia da parte di coloro che lo seguono implica un impegno per costruire giustizia e per aprire percorsi di pace. La sua vita รจ quella dellโagnello, che ha subito la violenza ma รจ risorto con la potenza disarmata dellโamore e lui sarร guida per poter sentire asciugata ogni lacrima: โlโAgnello, che sta in mezzo al trono, sarร il loro pastore e li guiderร alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherร ogni lacrima dai loro occhiโ.
Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
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