A volte non รจ necessario percorrere tutte e tre le letture per trovare un valido percorso di catechesi. Puรฒ bastare una sosta sullโantifona dโingresso per entrare subito nellโatmosfera che andrร definendosi attraverso i brani biblici proposti. Quella di oggi, da questo punto di vista, รจ un piccolo capolavoro.
Tre verbi reggono tre frasi, collocati in un crescendo di positivitร che dร respiro: ยซConfido, Signore, nella tua misericordia; gioisca il mio cuore nella tua salvezza; canti al Signore che mi ha beneficatoยป (Sal 12,6). La radice di tutto รจ la misericordia di Dio, che genera fiducia, che si traduce poi in gioia che fa cantare il cuore, grazie a quei due grandi doni che sono la salvezza e la somma di tanti benefici con cui il Signore arricchisce la nostra povertร , a cominciare dal dono della vita, che riassume e condensa tutti gli altri.
Ritrovare la โmorale della parolaโ
ยซSiate santi, perchรฉ io, il Signore, sono santoยป (Lv 19,1-2.17-18). Cosรฌ inizia un lungo capitolo del libro del Levitico che contiene una serie di precetti morali che governano le relazioni tra le persone. Di questa lunga lista di avvertimenti, il messale ha conservato due versetti che riguardano la sorveglianza su due sentimenti, lโodio e lโistinto di vendetta che nasce dal rancore. Negli stessi si dice, in positivo, ciรฒ che invece si deve fare; ยซrimprovera apertamente il tuo prossimo, e amerai il tuo prossimo come te stessoยป.
Tornando al brano letto domenica scorsa, si torna al discorso di una โmorale della parolaโ: se lร si chiedeva di evitare lโinsulto che offende e โuccideโ, qui si ricorda che la parola puรฒ essere usata anche per โcorreggereโ il fratello che sbaglia, correzione che, se fatta con garbo e mitezza, รจ un vero atto di caritร .
Si noti che gli altri vengono designati con due qualifiche: โfratelloโ e โprossimoโ, cioรจ vicino, cosa che puรฒ riguardare una parentela di sangue, ma anche designare piรน largamente altri tipi di vicinanza, che possono essere la lingua, la religione, lโappartenenza a una patria comune, o altro. Si parla anche di evitare la vendetta, ma di questo si parlerร piรน ampiamente nel vangelo.
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Il brano รจ racchiuso in due affermazioni pressochรฉ identiche: ยซIo, il Signore Dio vostro, sono santoยป, e ยซIo sono il Signoreยป. Le due affermazioni si richiamano e si completano: davanti al Signore, a noi tocca la sottomissione, e il migliore modo di esprimerla รจ di essere โsantiโ come lui โรจ santoโ.
Il salmo 102, che oggi risponde alla Lettura, รจ uno dei piรน belli del salterio, un inno alla misericordia di Dio ricco di immagini commoventi. Si potrebbe cogliere lโopportunitร , lร dove vengono distribuiti i foglietti con i testi della messa, di farlo recitare, o magari anche cantare su una melodia semplice, a cori alterni, da tutta lโassemblea: ottima occasione per introdurre la comunitร alla preghiera dei salmi, come si usa fare giร lodevolmente da qualche parte.
La strada della sapienza
Il tema della santitร รจ ripreso da san Paolo nella seconda lettura (1Cor 3,16-23) ed รจ introdotto dalla figura del tempio, che per Israele era il segno/simbolo massimo della presenza di Dio.
Lโequazione รจ presto fatta: ยซNon sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerร lui. Perchรฉ santo รจ il tempio di Dio, che siete voiยป.
Con il battesimo diventiamo abitazione dello Spirito, e dunque tempio di Dio, e dunque per natura โsantiโ, e dunque chiamati ad essere epifanie della misericordia, perchรฉ questa รจ la santitร di Dio, che deve risplendere pure in noi.
Paolo torna qui sul suo tema preferito che ci segue giร da tre domeniche, quello della contrapposizione tra ยซsapienza di questo mondo, che รจ stoltezza davanti a Dioยป, e stoltezza secondo il mondo che รจ vera sapienza davanti a Dio.
Posto questo principio, arriva a dire che ยซse qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapienteยป. Il rovesciamento รจ netto, anche se riguarda un campo molto piรน difficile da definire rispetto al โfarsi poveroโ, letto abitualmente come un vivere distaccato dai beni materiali, operazione di facile controllo e forse anche di facile realizzazione. Ma credo che anche questo principio sia stretto parente del โfarsi stoltoโ, con cui condivide la difficoltร a fissare la linea divisoria tra sapienza e stoltezza, impregnati come siamo per costituzione di mentalitร mondana.
Il farsi stolto, infatti, puรฒ anche significare lโaccettare placidamente la radicale povertร intellettuale che ci caratterizza, che provvidenzialmente ci tiene lontani dallโorgoglio e dalla presunzione, e ci fa umili, modesti e rispettosi.
A questo dovrebbe condurci quanto scrive lโapostolo, per il quale Dio ยซfa cadere i sapienti (secondo il mondo) per mezzo della loro astuziaยป, oltre al fatto che, di conseguenza, ยซi loro progetti sono vaniยป. Somma ironia, su cui sarร bene riflettere, perchรฉ non si fa bella figura quando si รจ presi in giro proprio da quella che crediamo sia la nostra furbizia, oltre al fatto che nessuno puรฒ esultare dei suoi progetti quando sa che sta costruendo sulla sabbia.
La conclusione รจ grandiosa: se porre il proprio vanto negli uomini รจ stolido e vacuo, la via della sicurezza percorre altre strade: ยซtutto รจ vostro! Ma voi siete di Cristo, e Cristo รจ di Dioยป. Ecco dove porre la nostra fiducia, ecco dove collocare la nostra speranza: in alto, nella vittoria di Cristo che ha distrutto la morte, nella misericordia di Dio che non viene mai meno.
ร il paradosso piรน grande che si possa immaginare: siamo padroni di tutto quando siamo convinti di non possedere niente, o, per dirla con un altro paradosso paolino, ยซquando sono debole, รจ allora che sono forteยป (2Cor 12,10). Siamo signori del mondo quando viviamo nella sottomissione a Dio e nella fiducia in lui.
Il modello รจ il Padre
Se avessimo bisogno di un qualche esempio concreto di cosa sia la ยซstoltezza secondo il mondoยป, in contrapposizione alla ยซsapienza secondo Dioยป, il vangelo odierno (Mt 5,38-48) ce lo offre nelle due ultime antitesi del discorso della montagna, che continua e conclude la parte iniziata domenica scorsa.
La prima parte dalla Legge imponeva un modo regolato, e apparentemente ragionevole, di esercitare la vendetta: ยซocchio per occhio e dente per denteยป, niente di meno, niente di piรน. A prima vista, si tratta di una norma che rispetta la paritร del castigo per riparare la gravitร della colpa.
Gli esegeti osservano che รจ giร un passo avanti rispetto a criteri sregolati di vendetta. Abbiamo tutti nella mente ciรฒ che ancora accadeva in certe guerre, dove valeva il principio di dieci avversari fucilati per riparare un ucciso nel proprio campo, un criterio che continua a funzionare, con sproporzioni anche piรน vistose in altre guerre, come quella israelo-palestinese, dove la legge la fa sempre il piรน forte.
La nuova legge di Gesรน รจ basata su un criterio ben diverso, quello di ยซnon resistere al malvagioยป, perchรฉ la violenza si vince con la mitezza, che รจ il suo contrario, e non con altra violenza che non fa altro che aggravare la spirale perversa della prepotenza. Cosa cโรจ di piรน โstoltoโ secondo il mondo?
Ma non abbiamo ancora raggiunto la vetta di questa scala dellโamore che ha come punto dโarrivo la misericordia stessa di Dio, dove si raggiunge la โperfezioneโ. Luca provvederร nel suo vangelo a mettere chiaramente in risalto cosa sia questa perfezione, riscrivendo il detto in Matteo in ยซSiate misericordiosi come il Padre vostro รจ misericordiosoยป (Lc 6,36).
I gradini che costituiscono gli ultimi passi del cammino sono netti e precisi: ยซamate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinchรฉ siate figli del Padre vostro che รจ nei cieliยป. Gesรน si rende benissimo conto che qui si parla di atteggiamenti che lui stesso chiama โstraordinariโ.
Se, nella prima di queste due antitesi, si tratta di rompere la spirale perversa della violenza per far crescere invece la spirale virtuosa della mitezza, qui il discorso dilata lโorizzonte fino allโinfinito, perchรฉ, se รจ normale lโamore per quelli che giร ci amano, perchรฉ questo significa abitare un territorio pacifico e ben noto, lโamore per i nemici e per chi ci perseguita sfora invece la frontiera e immette nel mondo nuove onde dโamore chiamate a diffondersi con un benefico contagio.
E la giustificazione di questo invito incredibile รจ in un principio incontrovertibile: il punto รจ semplicemente imitare ยซil Padre che fa sorgere il sole su buoni e cattivi, fa piovere su giusti e ingiustiยป. Bisogna fare attenzione a questa immagine, perchรฉ con il sole e con la pioggia il Padre sostiene e fa vivere la creazione. ร solo ovvio concludere che questo amore senza confini รจ il nutrimento che tiene vivo il mondo, collaborando con il Creatore a renderlo bello come un giardino, riportandolo per cosรฌ dire alle origini.
San Bernardo ha espresso con una concisione mirabile il cerchio dellโamore, che non si chiude su se stesso, ma si apre e si dilata allโinfinito. Ha scritto nella Lettera 107: ยซAmati amiamo, e amando meritiamo di essere amati ancora di piรนยป (Amati amamus, amantes amplius meremur amari). E noto che impariamo ad amare soprattutto quando facciamo esperienza, fin dallโinfanzia, dellโessere amati.
ร altrettanto noto che โ come ricorda Aelredo di Rievaulx โ il nostro bisogno piรน fondamentale, come il fiato con cui respiriamo, รจ quello di ยซessere amati e amareยป (Amicizia spirituale, Prologo 1). Per questo lo stesso Aelredo afferma che il vertice dellโamore si tocca nellโamicizia, ma dice pure che tale vertice si raggiunge nellโamore dei nemici. Non รจ una contraddizione? No, perchรฉ lโamore di amicizia, fatto di gratuitร totale, riporta allโinnocenza di una creazione ancora pura, mentre lโamore per i nemici riporta una creazione, guastata dal peccato, alla sua vocazione originaria.
E, con grande saggezza, Aelredo osserva che, proprio lโamore di chi ci ama, accolto nella gratitudine, diventa una risorsa che ci rende capaci di amare anche chi non merita il nostro amore. Cosรฌ, tra la gioia del ritorno allโEden, e la fatica di crearlo o ricrearlo lร dove non cโรจ piรน, noi camminiamo sulle vette della caritร .
A cura di Nico Guerini, studioso di letteratura, esperto di testi di mistica, ha pubblicato vari libri di spiritualitaฬ.
Letture della Domenica
VII Domenica del Tempo Ordinario โ ANNO A
Colore liturgico: VERDE
Prima Lettura
Ama il tuo prossimo come te stesso.Dal libro del Levรฌtico
Lv 19,1-2.17-18
Il Signore parlรฒ a Mosรจ e disse:
ยซParla a tutta la comunitร degli Israeliti dicendo loro: โSiate santi, perchรฉ io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, cosรฌ non ti caricherai di un peccato per lui.
Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signoreโยป.
Parola di Dioย
Salmo Responsoriale
Dal Sal 102 (103)
R. Il Signore รจ buono e grande nell’amore.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto รจ in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. R.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermitร ,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontร e misericordia. R.
Misericordioso e pietoso รจ il Signore,
lento allโira e grande nellโamore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe. R.
Quanto dista lโoriente dallโoccidente,
cosรฌ egli allontana da noi le nostre colpe.
Come รจ tenero un padre verso i figli,
cosรฌ il Signore รจ tenero verso quelli che lo temono. R.
Seconda Lettura
Tutto รจ vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo รจ di Dio.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corรฌnzi
1 Cor 3,16-23
Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerร lui. Perchรฉ santo รจ il tempio di Dio, che siete voi.
Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perchรฉ la sapienza di questo mondo รจ stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: ยซEgli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuziaยป. E ancora: ยซIl Signore sa che i progetti dei sapienti sono vaniยป.
Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perchรฉ tutto รจ vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto รจ vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo รจ di Dio.ย
Parola di Dioย
Vangelo
Amate i vostri nemici.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 38-48
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซAvete inteso che fu detto: โOcchio per occhio e dente per denteโ. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dร uno schiaffo sulla guancia destra, tu pรณrgigli anche lโaltra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerร ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Daโ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: โAmerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemicoโ. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinchรฉ siate figli del Padre vostro che รจ nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno cosรฌ anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno cosรฌ anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come รจ perfetto il Padre vostro celesteยป.
Parola del Signoreย
