Nico Guerini – Commento al Vangelo di domenica 23 Febbraio 2020

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A volte non รจ necessario percorrere tutte e tre le letture per trovare un valido percorso di catechesi. Puรฒ bastare una sosta sullโ€™antifona dโ€™ingresso per entrare subito nellโ€™atmosfera che andrร  definendosi attraverso i brani biblici proposti. Quella di oggi, da questo punto di vista, รจ un piccolo capolavoro.

Tre verbi reggono tre frasi, collocati in un crescendo di positivitร  che dร  respiro: ยซConfido, Signore, nella tua misericordia; gioisca il mio cuore nella tua salvezza; canti al Signore che mi ha beneficatoยป (Sal 12,6). La radice di tutto รจ la misericordia di Dio, che genera fiducia, che si traduce poi in gioia che fa cantare il cuore, grazie a quei due grandi doni che sono la salvezza e la somma di tanti benefici con cui il Signore arricchisce la nostra povertร , a cominciare dal dono della vita, che riassume e condensa tutti gli altri.

Ritrovare la โ€œmorale della parolaโ€

ยซSiate santi, perchรฉ io, il Signore, sono santoยป (Lv 19,1-2.17-18). Cosรฌ inizia un lungo capitolo del libro del Levitico che contiene una serie di precetti morali che governano le relazioni tra le persone. Di questa lunga lista di avvertimenti, il messale ha conservato due versetti che riguardano la sorveglianza su due sentimenti, lโ€™odio e lโ€™istinto di vendetta che nasce dal rancore. Negli stessi si dice, in positivo, ciรฒ che invece si deve fare; ยซrimprovera apertamente il tuo prossimo, e amerai il tuo prossimo come te stessoยป.

Tornando al brano letto domenica scorsa, si torna al discorso di una โ€œmorale della parolaโ€: se lร  si chiedeva di evitare lโ€™insulto che offende e โ€œuccideโ€, qui si ricorda che la parola puรฒ essere usata anche per โ€œcorreggereโ€ il fratello che sbaglia, correzione che, se fatta con garbo e mitezza, รจ un vero atto di caritร .

Si noti che gli altri vengono designati con due qualifiche: โ€œfratelloโ€ e โ€œprossimoโ€, cioรจ vicino, cosa che puรฒ riguardare una parentela di sangue, ma anche designare piรน largamente altri tipi di vicinanza, che possono essere la lingua, la religione, lโ€™appartenenza a una patria comune, o altro. Si parla anche di evitare la vendetta, ma di questo si parlerร  piรน ampiamente nel vangelo.

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Il brano รจ racchiuso in due affermazioni pressochรฉ identiche: ยซIo, il Signore Dio vostro, sono santoยป, e ยซIo sono il Signoreยป. Le due affermazioni si richiamano e si completano: davanti al Signore, a noi tocca la sottomissione, e il migliore modo di esprimerla รจ di essere โ€œsantiโ€ come lui โ€œรจ santoโ€.

Il salmo 102, che oggi risponde alla Lettura, รจ uno dei piรน belli del salterio, un inno alla misericordia di Dio ricco di immagini commoventi. Si potrebbe cogliere lโ€™opportunitร , lร  dove vengono distribuiti i foglietti con i testi della messa, di farlo recitare, o magari anche cantare su una melodia semplice, a cori alterni, da tutta lโ€™assemblea: ottima occasione per introdurre la comunitร  alla preghiera dei salmi, come si usa fare giร  lodevolmente da qualche parte.

La strada della sapienza

Il tema della santitร  รจ ripreso da san Paolo nella seconda lettura (1Cor 3,16-23) ed รจ introdotto dalla figura del tempio, che per Israele era il segno/simbolo massimo della presenza di Dio.

Lโ€™equazione รจ presto fatta: ยซNon sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerร  lui. Perchรฉ santo รจ il tempio di Dio, che siete voiยป.

Con il battesimo diventiamo abitazione dello Spirito, e dunque tempio di Dio, e dunque per natura โ€œsantiโ€, e dunque chiamati ad essere epifanie della misericordia, perchรฉ questa รจ la santitร  di Dio, che deve risplendere pure in noi.

Paolo torna qui sul suo tema preferito che ci segue giร  da tre domeniche, quello della contrapposizione tra ยซsapienza di questo mondo, che รจ stoltezza davanti a Dioยป, e stoltezza secondo il mondo che รจ vera sapienza davanti a Dio.

Posto questo principio, arriva a dire che ยซse qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapienteยป. Il rovesciamento รจ netto, anche se riguarda un campo molto piรน difficile da definire rispetto al โ€œfarsi poveroโ€, letto abitualmente come un vivere distaccato dai beni materiali, operazione di facile controllo e forse anche di facile realizzazione. Ma credo che anche questo principio sia stretto parente del โ€œfarsi stoltoโ€, con cui condivide la difficoltร  a fissare la linea divisoria tra sapienza e stoltezza, impregnati come siamo per costituzione di mentalitร  mondana.

Il farsi stolto, infatti, puรฒ anche significare lโ€™accettare placidamente la radicale povertร  intellettuale che ci caratterizza, che provvidenzialmente ci tiene lontani dallโ€™orgoglio e dalla presunzione, e ci fa umili, modesti e rispettosi.

A questo dovrebbe condurci quanto scrive lโ€™apostolo, per il quale Dio ยซfa cadere i sapienti (secondo il mondo) per mezzo della loro astuziaยป, oltre al fatto che, di conseguenza, ยซi loro progetti sono vaniยป. Somma ironia, su cui sarร  bene riflettere, perchรฉ non si fa bella figura quando si รจ presi in giro proprio da quella che crediamo sia la nostra furbizia, oltre al fatto che nessuno puรฒ esultare dei suoi progetti quando sa che sta costruendo sulla sabbia.

La conclusione รจ grandiosa: se porre il proprio vanto negli uomini รจ stolido e vacuo, la via della sicurezza percorre altre strade: ยซtutto รจ vostro! Ma voi siete di Cristo, e Cristo รจ di Dioยป. Ecco dove porre la nostra fiducia, ecco dove collocare la nostra speranza: in alto, nella vittoria di Cristo che ha distrutto la morte, nella misericordia di Dio che non viene mai meno.

รˆ il paradosso piรน grande che si possa immaginare: siamo padroni di tutto quando siamo convinti di non possedere niente, o, per dirla con un altro paradosso paolino, ยซquando sono debole, รจ allora che sono forteยป (2Cor 12,10). Siamo signori del mondo quando viviamo nella sottomissione a Dio e nella fiducia in lui.

Il modello รจ il Padre

Se avessimo bisogno di un qualche esempio concreto di cosa sia la ยซstoltezza secondo il mondoยป, in contrapposizione alla ยซsapienza secondo Dioยป, il vangelo odierno (Mt 5,38-48) ce lo offre nelle due ultime antitesi del discorso della montagna, che continua e conclude la parte iniziata domenica scorsa.

La prima parte dalla Legge imponeva un modo regolato, e apparentemente ragionevole, di esercitare la vendetta: ยซocchio per occhio e dente per denteยป, niente di meno, niente di piรน. A prima vista, si tratta di una norma che rispetta la paritร  del castigo per riparare la gravitร  della colpa.

Gli esegeti osservano che รจ giร  un passo avanti rispetto a criteri sregolati di vendetta. Abbiamo tutti nella mente ciรฒ che ancora accadeva in certe guerre, dove valeva il principio di dieci avversari fucilati per riparare un ucciso nel proprio campo, un criterio che continua a funzionare, con sproporzioni anche piรน vistose in altre guerre, come quella israelo-palestinese, dove la legge la fa sempre il piรน forte.

La nuova legge di Gesรน รจ basata su un criterio ben diverso, quello di ยซnon resistere al malvagioยป, perchรฉ la violenza si vince con la mitezza, che รจ il suo contrario, e non con altra violenza che non fa altro che aggravare la spirale perversa della prepotenza. Cosa cโ€™รจ di piรน โ€œstoltoโ€ secondo il mondo?

Ma non abbiamo ancora raggiunto la vetta di questa scala dellโ€™amore che ha come punto dโ€™arrivo la misericordia stessa di Dio, dove si raggiunge la โ€œperfezioneโ€. Luca provvederร  nel suo vangelo a mettere chiaramente in risalto cosa sia questa perfezione, riscrivendo il detto in Matteo in ยซSiate misericordiosi come il Padre vostro รจ misericordiosoยป (Lc 6,36).

I gradini che costituiscono gli ultimi passi del cammino sono netti e precisi: ยซamate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinchรฉ siate figli del Padre vostro che รจ nei cieliยป. Gesรน si rende benissimo conto che qui si parla di atteggiamenti che lui stesso chiama โ€œstraordinariโ€.

Se, nella prima di queste due antitesi, si tratta di rompere la spirale perversa della violenza per far crescere invece la spirale virtuosa della mitezza, qui il discorso dilata lโ€™orizzonte fino allโ€™infinito, perchรฉ, se รจ normale lโ€™amore per quelli che giร  ci amano, perchรฉ questo significa abitare un territorio pacifico e ben noto, lโ€™amore per i nemici e per chi ci perseguita sfora invece la frontiera e immette nel mondo nuove onde dโ€™amore chiamate a diffondersi con un benefico contagio.

E la giustificazione di questo invito incredibile รจ in un principio incontrovertibile: il punto รจ semplicemente imitare ยซil Padre che fa sorgere il sole su buoni e cattivi, fa piovere su giusti e ingiustiยป. Bisogna fare attenzione a questa immagine, perchรฉ con il sole e con la pioggia il Padre sostiene e fa vivere la creazione. รˆ solo ovvio concludere che questo amore senza confini รจ il nutrimento che tiene vivo il mondo, collaborando con il Creatore a renderlo bello come un giardino, riportandolo per cosรฌ dire alle origini.

San Bernardo ha espresso con una concisione mirabile il cerchio dellโ€™amore, che non si chiude su se stesso, ma si apre e si dilata allโ€™infinito. Ha scritto nella Lettera 107: ยซAmati amiamo, e amando meritiamo di essere amati ancora di piรนยป (Amati amamus, amantes amplius meremur amari). E noto che impariamo ad amare soprattutto quando facciamo esperienza, fin dallโ€™infanzia, dellโ€™essere amati.

รˆ altrettanto noto che โ€“ come ricorda Aelredo di Rievaulx โ€“ il nostro bisogno piรน fondamentale, come il fiato con cui respiriamo, รจ quello di ยซessere amati e amareยป (Amicizia spirituale, Prologo 1). Per questo lo stesso Aelredo afferma che il vertice dellโ€™amore si tocca nellโ€™amicizia, ma dice pure che tale vertice si raggiunge nellโ€™amore dei nemici. Non รจ una contraddizione? No, perchรฉ lโ€™amore di amicizia, fatto di gratuitร  totale, riporta allโ€™innocenza di una creazione ancora pura, mentre lโ€™amore per i nemici riporta una creazione, guastata dal peccato, alla sua vocazione originaria.

E, con grande saggezza, Aelredo osserva che, proprio lโ€™amore di chi ci ama, accolto nella gratitudine, diventa una risorsa che ci rende capaci di amare anche chi non merita il nostro amore. Cosรฌ, tra la gioia del ritorno allโ€™Eden, e la fatica di crearlo o ricrearlo lร  dove non cโ€™รจ piรน, noi camminiamo sulle vette della caritร .

A cura di Nico Guerini, studioso di letteratura, esperto di testi di mistica, ha pubblicato vari libri di spiritualitaฬ€.

Fonte


Letture della Domenica
VII Domenica del Tempo Ordinario โ€“ ANNO A
Colore liturgico: VERDE

Prima Lettura

Ama il tuo prossimo come te stesso.Dal libro del Levรฌtico

Lv 19,1-2.17-18

Il Signore parlรฒ a Mosรจ e disse:

ยซParla a tutta la comunitร  degli Israeliti dicendo loro: โ€œSiate santi, perchรฉ io, il Signore, vostro Dio, sono santo.

Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, cosรฌ non ti caricherai di un peccato per lui.

Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signoreโ€ยป.

Parola di Dioย 

Salmo Responsoriale

Dal Sal 102 (103)

R. Il Signore รจ buono e grande nell’amore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto รจ in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. R.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermitร ,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontร  e misericordia. R.

Misericordioso e pietoso รจ il Signore,
lento allโ€™ira e grande nellโ€™amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe. R.

Quanto dista lโ€™oriente dallโ€™occidente,
cosรฌ egli allontana da noi le nostre colpe.
Come รจ tenero un padre verso i figli,
cosรฌ il Signore รจ tenero verso quelli che lo temono. R.

Seconda Lettura

Tutto รจ vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo รจ di Dio.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corรฌnzi
1 Cor 3,16-23

Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerร  lui. Perchรฉ santo รจ il tempio di Dio, che siete voi.

Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perchรฉ la sapienza di questo mondo รจ stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: ยซEgli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuziaยป. E ancora: ยซIl Signore sa che i progetti dei sapienti sono vaniยป.

Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perchรฉ tutto รจ vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto รจ vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo รจ di Dio.ย 

Parola di Dioย 

Vangelo

Amate i vostri nemici.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 38-48

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:

ยซAvete inteso che fu detto: โ€œOcchio per occhio e dente per denteโ€. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dร  uno schiaffo sulla guancia destra, tu pรณrgigli anche lโ€™altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerร  ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Daโ€™ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.

Avete inteso che fu detto: โ€œAmerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemicoโ€. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinchรฉ siate figli del Padre vostro che รจ nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno cosรฌ anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno cosรฌ anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come รจ perfetto il Padre vostro celesteยป.

Parola del Signoreย 

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