mons. Vincenzo Paglia – Commento al Vangelo del 7 Novembre 2021

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La scena evangelica si apre con una singolare notazione: โ€œla folla numerosa lo ascoltava volentieriโ€. Perchรฉ? Gesรน toccava il cuore della gente perchรฉ lโ€™amava a tal punto da dare la sua stessa vita per loro. Ascoltare il Vangelo, e ascoltarlo volentieri, era decisivo per la salvezza. Giร  lโ€™antico libro del Siracide esortava lโ€™uomo saggio ad โ€œascoltare volentieri la parola divinaโ€ (6,35).

Siamo al termine del viaggio di Gesรน verso Gerusalemme e il contrasto con gli scribi e i farisei ha raggiunto il suo culmine. Lโ€™evangelista Marco sottolinea la diversitร  tra lโ€™atteggiamento della folla e quello della gerarchia religiosa. Non รจ una differenza che nasce dallโ€™appartenenza. Il Vangelo di domenica scorsa parlava, ad esempio, di uno scriba che โ€œnon era lontano dal regno dei cieliโ€. Il nodo del problema sta nel cuore dellโ€™uomo, ossia se sente o no il bisogno di essere salvato. Gesรน ascolta le domande della folla che lo segue e non vuole disattenderne il bisogno e tanto meno abbandonarla al suo destino. Il rifiuto o la disattenzione a quelle domande avrebbe significato riconsegnare quella folla nelle mani degli scribi e dei farisei, cattivi pastori, che avrebbero lasciato tutti nella disperazione. Lโ€™indifferenza non รจ mai neutra; รจ molto di piรน, รจ abbandono dei piรน deboli in balรฌa degli โ€œscribiโ€.

E ogni tempo ha i suoi โ€œscribiโ€ che si aggirano con lunghe vesti, che occupano i primi seggi nelle assemblee e nelle agorร  della politica e della cultura, che ricevono i saluti e lโ€™ossequio della maggioranza. Scribi e farisei sono coloro che dettano cosa sia la felicitร  o lโ€™infelicitร ; sono coloro che governano le coscienze e i gusti, che ci indirizzano con unโ€™autoritร  che spesso non cogliamo ma alla quale soggiacciamo. Sono dei veri โ€œmaestriโ€ di vita. Hanno a disposizione potenti mezzi, come potenti e forti erano gli scribi al tempo di Gesรน. Egli, allora come oggi, con la povertร  della predicazione evangelica, vuole scalzarli dal loro ruolo di guida perchรฉ non impongano piรน pesi gravi e inutili sulle spalle della gente disperata. Gesรน, solo lui, รจ il vero buon pastore.

Gesรน non si arresta nella sua requisitoria e aggiunge: โ€œEssi divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedereโ€. Le case delle vedove sono quelle di chi non ha nessuno che li difenda. Ancora oggi sono molte le case di vedove e di orfani non difesi, a volte si tratta di paesi interi. Sรฌ, ci sono tante vedove come quella di Zarepta, di cui abbiamo ascoltato dal primo libro dei Re. Quanti sono costretti a dichiarare: โ€œNon ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un poโ€™ dโ€™olio nellโ€™orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrรฒ a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e moriremoโ€. In tante case e in tante terre non cโ€™รจ da mangiare per il domani. Non cโ€™รจ futuro. Chi guarderร  queste vedove? Chi si prenderร  cura di loro? Chi volgerร  loro almeno uno sguardo?

Gesรน le guarda. Le guarda come oggi ha fissato i suoi occhi sulla vedova che dava la sua offerta per il tempio. Gesรน la vede mentre pone nelle mani del sacerdote due soli spiccioli. Nessuno, ovviamente, vi fa caso. Non รจ di famiglia nobile o di casa reale per attirare lโ€™attenzione; non appartiene al mondo delle persone ricche o famose per essere notata. Non conta nulla. Se qualcuno dei passanti lโ€™ha vista, lโ€™avrร  anche giudicata male. Cosa ha dato? Solo due spiccioli! Nulla, rispetto alle sostanziose offerte che i ricchi ostentavano.

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Ma quella donna, insignificante agli occhi dei piรน e magari anche disprezzata, รจ guardata con affetto e ammirazione da Gesรน. Solo da lui รจ scorta. Neppure i discepoli si accorgono di lei. Possiamo immaginare Gesรน che al vedere la scena chiama gli amici perchรฉ rivolgano lโ€™attenzione a quella vedova. Ai discepoli, distratti o attenti solo a ciรฒ che fa impressione, Gesรน insegna a guardare con amore e attenzione anche le cose piรน piccole. Con la solennitร  dei momenti importanti ben diverso รจ il giudizio degli uomini! Gesรน dice: โ€œIn veritร  io vi dico: questa vedova, cosรฌ povera, ha gettato nel tesoro piรน di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo.

Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivereโ€. Non ha trattenuto per sรฉ neppure uno dei due spiccioli. Ella, a differenza degli altri e di tutti noi, ha amato Dio con tutta la sua anima e tutte le sue forze, sino a dare tutto quello che aveva.

Non รจ un caso che un episodio cosรฌ insignificante, e comunque cosรฌ poco appariscente, sia posto dallโ€™evangelista a conclusione della vita pubblica di Gesรน e del suo insegnamento nel tempio di Gerusalemme. Al contrario del giovane ricco che โ€œse ne andรฒ tristeโ€ perchรฉ aveva molti beni e volle conservarli per sรฉ (Mc 10,22), questa povera vedova, donando tutto, ci insegna come amare Dio e il Vangelo. Ella si allontanรฒ felice. Non era in veritร  vedova. Agli occhi degli uomini appariva tale. Su di lei si erano posati gli occhi dโ€™amore di Gesรน. La stessa felicitร  gusteremo noi se, come lei, sapremo dare il nostro povero cuore interamente al Signore.


Per gentile concessione di mons. Paglia. – FONTE