otere e della sicurezza della dignitร sociale. Si inginocchia e non si vergogna di supplicare aiuto. Le sue parole non sono un lungo discorso ma una preghiera semplice e assieme drammatica. Gesรน non pone tempo in mezzo e subito โva con luiโ.
Durante il tragitto accade il singolare episodio della guarigione dellโemorroissa. Lโevangelista sembra sottolineare che la misericordia del Signore sovrabbonda; essa si riversa su tutti coloro che cercano di mettersi in contatto con Gesรน. Il camminare del Signore tra gli uomini non รจ mai senza effetto. Una donna, affetta da una emorragia ormai da dodici anni senza che i medici abbiano potuto far nulla, รจ disperata. Pensa che lโunico che puรฒ aiutarla sia proprio Gesรน. Forse รจ timida, non vuol farsi notare, e comunque sembra non voler disturbare. Ha tanta fiducia in quel giovane profeta buono che crede sia sufficiente toccargli appena il lembo del mantello per essere guarita. ร una fiducia semplice che si esprime in un gesto ancor piรน semplice. Si fa largo tra la folla e giunge a toccare il lembo del mantello di Gesรน. Non รจ difficile immaginare la sua trepidazione mentre allunga la mano per toccare lโorlo del mantello; non il corpo e neppure la veste. Quale lezione per noi che spesso con noncuranza o troppa abitudine riceviamo il corpo stesso di Gesรน!
Quella donna ha pensato di fare tutto nascostamente. Ed in effetti nessuno si รจ accorto di nulla. Come del resto nessuno si era preoccupato piรน di tanto della sua malattia. Non cosรฌ Gesรน, che avverte la forza uscita da lui. Si rivolge ai discepoli e chiede loro chi lโha toccato. Nella loro ottusa ragionevolezza i discepoli gli fanno notare la difficoltร di rispondere a questa domanda: โTu vedi la folla che si stringe attorno e dici: chi mi ha toccato?โ. Gesรน volge lo sguardo attorno per cercare chi lโha toccato. Non cโรจ anonimato nel contatto con Gesรน, non cโรจ un gregge tutto uguale e senza nome. Cโรจ bisogno di guardarsi, di sentirsi, di parlarsi. Quella donna risponde allo sguardo di Gesรน, fissa i suoi occhi negli occhi del giovane profeta e si getta ai suoi piedi. E Gesรน: โFiglia, la tua fede ti ha salvato! Vaโ in pace e sii guarita dal tuo maleโ. Da quel momento le cessa il flusso di sangue: รจ guarita. โLa tua fede ti ha salvatoโ dice Gesรน. La fede di quella donna ossia il suo affidarsi a lui spinge Gesรน ad operare il miracolo.
ร quanto accade anche nella guarigione della figlia del capo della sinagoga. Quando si sparge la notizia della morte della fanciulla, tutti perdono ogni speranza nella sua guarigione e dicono di non disturbare piรน il maestro di Nazareth. Forse anche Giairo sta per rassegnarsi. I galilei conoscono bene la loro impotenza, non la grande misericordia di Dio. Ma Gesรน, che ha giร risposto alla preghiera del capo della sinagoga, lo esorta a non perdere la speranza. Si potrebbe dire che esaudisce la sua preghiera oltre le stesse aspettative: lui voleva che la figlia guarisse dalla malattia, Gesรน la fa risorgere dalla morte. Avviene sempre cosรฌ con la preghiera fatta con fede. Gesรน dice a quellโuomo disperato: โNon temere, soltanto abbi fede!โ. Giunto alla casa di Giairo, di fronte al pianto e alle urla della folla Gesรน dice di calmarsi perchรฉ la โfanciulla non รจ morta, ma dormeโ. Tutti, come spesso accade di fronte al Vangelo quando va oltre la nostra ragionevolezza, lo prendono in giro e lo deridono. Ma egli caccia via tutti, ed entra con i piรน intimi nella casa.
Nel linguaggio biblico la morte รจ intesa come un addormentarsi in attesa del risveglio. I morti perciรฒ giacciono come nel sonno e aspettano la voce stessa del Signore che li svegli. Cosรฌ Gesรน sta davanti alla fanciulla. Ed รจ lui, Verbo del Padre, che la chiama: โFanciulla, alzati!โ. La prende per mano e la mette in piedi. Sta scritto: il giusto โse cade, non rimane a terra, perchรฉ il Signore sostiene la sua manoโ (Sal 37,24). โSubito nota lโevangelista la fanciulla si alzรฒ e camminavaโ: รจ tornata in vita. La morte non รจ piรน invincibile. La misericordia di Dio รจ piรน forte. Ed รจ su questa misericordia che edifichiamo la nostra vita, come lโuomo saggio che edifica la sua casa sulla roccia.
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Per gentile concessione di mons. Paglia. Commento tratto dal suo sito.
Qui tutti i commenti al Vangelo delle domeniche precedenti di mons. Vincenzo Paglia



