mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 4 Giugno 2023

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Santissima Trinità

Il nome con cui si può indicare Dio è Trinità. Perché? Cosa significa? Trinità esprime semplicemente il fatto che Dio, benché sia uno, comprende tre persone inseparabili, ma distinte: quella del Padre, quella del Figlio e quella dello Spirito Santo. La cosa è semplice, non complicata. Ci appare difficile da comprendere semplicemente perché esce dalla nostra esperienza ordinaria e ci sorpassa. Non è affatto una cosa assurda, ma è incomprensibile perché ci supera: è un mistero.

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Questo mistero è Dio stesso che ha voluto rivelarcelo: il Padre ha mandato suo Figlio che ci ha rivelato i misteri della sua Famiglia divina parlandoci del Padre, di suo Padre, di se stesso e dello Spirito Santo. Un solo Dio in tre persone. Come è possibile? Bisogna non confondere l’incomprensibile con l’assurdo, cioè ciò che è contrario alla ragione e ovviamente non può dare alcuna luce né aprire alcuna via. Se dicessimo che una parte è più grande del tutto o uguale al tutto diremmo una cosa assurda, contraria alla ragione e che non ha alcun senso. Ma quando la Bibbia ci parla di un Dio in tre persone ci dice qualcosa che ha una tale ricchezza di senso, che la nostra piccola ragione si trova incapace a comprendere. Le nostre braccia sono incapaci di abbracciare una montagna non perché la montagna non esiste, ma perché la montagna è più grande dell’ampiezza delle braccia.

Perché Gesù ha voluto rivelarci i segreti della sua famiglia divina se siamo incapaci di abbracciarne tutta l’ampiezza?

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La ragione è semplice: perché siamo stati creati ad immagine di Dio e la persona, la società è vera se corrisponde all’immagine della Trinità.

Siamo stati creati ad immagine della Trinità, di una comunità composta di tre persone, ciascuna con la sua identità. Massimo Cacciari, parlando della riforma della Chiesa e dell’evoluzione della dottrina, espresse il suo timore che fosse toccata la Trinità in cui le tre persone sono una cosa sola, ma ciascuna con la sua identità e il suo ruolo e sono immagine di come deve essere la società, contrariamente sarebbe una dittatura.

Le tre persone sono in relazione tra di loro e si qualificano: il Padre genera il Figlio per cui la seconda persona è il Figlio, che a sua volta qualifica il Padre con la sua Figliolanza. Lui è Padre perché c’è il Figlio e lo Spirito Santo è il frutto dell’amore tra il Padre e il Figlio, da cui procede e crea e santifica l’umanità. “Nella potenza dello Spirito Santo crei e santifichi l’universo” si dice nella Messa.

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Nessun uomo è un’isola indipendente, ma è creato per collaborare e condividere con gli altri le proprie responsabilità. Il gesto più grande della persona umana è sicuramente donare la vita, ed è frutto della collaborazione di due persone. Anche la crescita e la formazione sono sempre frutto di contatti e di condivisione con gli altri.

La Trinità che vive la sua vita, il Padre genera continuamente il Figlio e da loro procede lo Spirito Santo, non avviene lontano da noi, ma in ciascuno di noi, perché è l’uomo l’abitazione della S.S. Trinità: “In Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo”. La festa della Trinità è la festa della Famiglia di Dio che abita in noi e ad immagine di essa siamo stati creati.