HomeVangelo della Domenicamons. Giuseppe Mani - Commento al Vangelo di domenica 24 Dicembre 2023

mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 24 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Lc 1, 26-38

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Nacque da Maria vergine

Dinanzi alla narrazione dell’Annunciazione di Maria può reagire soltanto la fede, come avvenne per Maria. Gli elementi sono semplici come è semplice tutto ciò che è grande ed è difficile spiegare: la scelta di Dio, l’intervento dello Spirito, l’accettazione da parte di Maria, il Figlio di Dio che nasce da una donna. Nelle semplici parole dell’Angelo è annunciata la realizzazione della promessa fatta a David dal profeta Nathan.

Il mistero nascosto nei secoli viene rivelato, come San Paolo scrive nella lettera ai Romani, ed egli non può trattenere la sua ammirazione.

Maria è al centro della scena della Natività del Signore; come in ogni nascita la madre occupa il primo posto. È il punto di riferimento dell’identità di Gesù: Uomo e Dio. In questo consiste tutta la grandezza di Maria che la Chiesa ha compreso fin dall’inizio e, direi soprattutto, dalla sua base, il popolo fedele.

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Come si spiegherebbe tutta la devozione del popolo cristiano verso Maria, devozione che si estende fino ai fratelli musulmani, se non fosse alla fonte della nostra fede? I cristiani sono i monoteisti, i figli di Abramo che credono che Dio è diventato uomo e la donna che lo ha partorito è Maria. Chi può essere più importante di Lei per la nostra fede? La Chiesa la saluta come “sorgente della vita”.

Maria è la sintesi vivente dell’attesa del Redentore. In Lei la Chiesa vede la ricapitolazione di tutto l’Antico Testamento. In Lei convergono le aspirazioni del Popolo Eletto. Essa incarna l’umanità che Dio ha preparato per ricevere il Messia. La genealogia di Gesù che si legge in preparazione del Natale sottolinea bene questo progresso dell’Antico Testamento verso la Vergine. Insieme ad Isaia e a Giovanni Battista, gli amici dell’Avvento, appare come la personificazione dell’Antico Testamento.

La Vergine e Madre è tipo della Chiesa. Come Maria, anche la Chiesa è madre feconda se è sposa totale del suo Signore, cioè vergine. Per questo Maria è modello di come ci si prepara al Natale.

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Alcuni anni fa nella circostanza del Natale incontrai un gruppo di bambini che si preparavano alla Prima Comunione e, dopo aver descritto il presepio, chiesi loro quale sarà stata la reazione dei pastori quando Maria faceva veder loro Gesù. “Quanto ti assomiglia!!!”, esclamarono i bambini. Complimento più bello di questo non si può fare ad una madre e per Maria acquistava un significato ancora più profondo: era l’immagine del Figlio, quindi la più perfetta cristiana. Questa è la ragione per cui possiamo imitare in tutto Maria nella certezza che imitiamo Gesù .

Nel cuore dell’Avvento la Chiesa celebra la festa dell’Immacolata Concezione per dirci che la prima cosa che Dio desidera da noi è la pienezza dell’amore e la libertà dal peccato.

Guardando a Maria desideriamo assomigliargli. Prepariamo al Signore la sua nuova nascita offrendo la nostra persona, come Maria offrì la sua, con un cuore pieno di desiderio di purezza e col pentimento dei nostri peccati.

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