mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 13 Agosto 2023

241

Perchè dubitare?

Questo passo evangelico sul mare ci sorprende per il suo carattere spettacolare non consueto nel Vangelo. Lo spirito cartesiano cerca spiegazioni razionali al fatto per renderlo più credibile. SI capisce il significato dei vari miracoli come le guarigioni ma camminare sulle acque è pià difficile trovare un significato. Eppure questo episodio rivela Gesù Salvatore, vincitore per la sua resurrezione. Molti dettagli del testo lo confermano. La venuta di Gesù alla fine della notte evoca la sua uscita dalla tomba. La sua presenza accogliente dei discepoli richiama le sue apparizioni dopo la Resurrezione quando loro pensano “di vedere uno spirito”. Gli rassicura con la stessa parola “Sono io, non abbiate paura”.

Continua dopo il video

Link al video

Le icone orientali della Resurrezione ci presentano Gesù che cammina sulle porte prendendo per mano Adamo ed Eva. Qui c’è lo stesso atteggiamento e lo stesso gesto. San Pietro lo chiama per due volte “Signore”, il nome divino dato a Gesù risorto dalla prima chiesa. Finalmente questo episodio evangelico è più rivelatore che spettacolare. Gesù rivela il suo volto di Dio Salvatore. Riceviamo qui un bel segno dell’identità di Gesù, Figlio di Dio. In Lui Dio cammina con noi nel cammino caotico per essere difesi da tutti i tentativi di morte.

- Pubblicità -

Sulle acque tumultuose della storia. Spesso è stata assomigliata la chiesa ad una nave che attraverso l’oceano dei secoli in mezzo ad incessanti tempeste per condurre l’umanità alla fine della vita. Gli eventi di questi due millenni giustificano esattamente questa immagine. Oggi come ieri la traversata non è facile. La chiesa fa un viaggio pericoloso perché i discepoli non sono del mondo. Si batte tra la tentazione della ricchezza e della potenza, è affrontata dal paganesimo in tutte le forme, subisce burrasche interne e divisione dei cristiani. Spesso è tentata di infedeltà al Vangelo e la fede dei suoi membri è messa in pericolo.

E’ sempre con noi tutti i giorni. Siamo testimoni delle lotte attuali della chiesa e delle sfide tra cui deve porsi come lievito di verità e di libertà nell’umanità. Alcuni si chiedono se avrà un avvenire; coloro che prevedono la fine delle grandi religioni. Non lasciamoci impressionare. All’alba del terzo millennio manteniamo sicura la nostra fede e la promessa del Signore. Il tempo della chiesa è certamente il tempo dell’assenza visibile di Cristo ma è il tempo dello Spirito difensore e imbarcato con noi. Il Cristo , apparentemente invisibile a noi è in realtà nella sua chiesa con una presenza discreta “come un vento leggero”.

A noi inventare nuove forme per annunciare la buona novella a questo mondo in cerca di anima anche se così scristianizzato e secolarizzato. Siamo forti della presenza del Signore “tutti i giorni fino alla fine del mondo”. Preghiamo per quelli che sono al governo della chiesa!

- Pubblicità -

Camminare con Gesù tra il dubbio e la fede. Perché Pietro chiede di camminare sulle acque? Non certo per fare una prova o per vedere se è veramente Gesù ma certamente vuol venire verso Gesù senza correre rischi ma dimentica la fiducia e si lascia prendere dal suo estinto di pescatore, dubita e ha paura: Gesù gli tende la mano, lo sostiene e lo fa salire sulla barca con Lui., non senza, prima, avergli fatto il rimprovero di “uomo di poca fade”.

Prendiamo la mano che Gesù ci tende. Ci riconosciamoci nell’apostolo Pietro, con il nostro entusiasmo, le nostre belle risoluzioni e i nostri dubbi. Qualunque siano le nostre tempeste del corpo, dell’anima siamo sicuri che il Signore ci tende la mano e ci tira verso di se. Tendiamo noi la mano ai nostri fratelli.