Mons. Costantino Di Bruno – Commento alle letture del 31 Agosto 2019

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Il commento alle letture del 31 Agosto 2019 a cura diย  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dellโ€™Arcidiocesi di Catanzaroโ€“Squillace (CZ).

Chiamรฒ i suoi servi e consegnรฒ loro i suoi beni

1 Ts 4,9-11; Sal 97; Mt 25,14-30

La veritร  dellโ€™uomo รจ semplice da definire. Dio lo ha creato per Lui. รˆ per Lui, se รจ da Lui. รˆ da Lui se รจ dalla sua Parola. รˆ dalla sua Parola se presta ad essa piena, perfetta, ininterrotta obbedienza. Se esce dallโ€™obbedienza, entra nella morte. Che lโ€™uomo creda o non creda nulla cambia. Se crede, vive. Se non crede, muore. La Parola del Signore รจ immutabile nei secoli eterni. Per chi non crede, la morte non รจ solo nel tempo, รจ anche per lโ€™eternitร . O con fede o senza fede fuori della Parola non cโ€™รจ vera vita. Cโ€™รจ solo una morte che ci consuma e ci fa precipitare nella morte eterna.

Il Signore Dio diede questo comando allโ€™uomo: ยซTu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dellโ€™albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perchรฉ, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morireยป (Gen 2,16-17).

La seconda veritร  ci rivela che ogni uomo รจ differente, diverso da ogni altro uomo. Ogni uomo รจ unico e irripetibile. Lโ€™unicitร , la singolaritร  gli รจ data dai doni dello Spirito Santo. Anchโ€™essi sono unici e irripetibili. I doni dello Spirito sono naturali e soprannaturali. Essi sono dati perchรฉ Dio vuole per essi realizzare un particolare fine.

Vi sono diversi carismi, ma uno solo รจ lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo รจ il Signore; vi sono diverse attivitร , ma uno solo รจ Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno รจ data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune (Cfr. 1Cor 12,1-31). Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciรฒ che detta la fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi allโ€™insegnamento; chi esorta si dedichi allโ€™esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicitร ; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia (Rm 12,4-8).

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La parabola di Gesรน ci rivela che ogni dono ricevuto va messo a frutto. Si รจ responsabili dinanzi al Signore se omettiamo la fruttificazione dei nostri doni, che sono molteplici. Ozio, ignavia, accidia, pigrizia, indifferenza, noncuranza, ogni altro vizio, mai devono appartenere allโ€™uomo. Il vizio ostacola i frutti, la virtรน li favorisce.

Avverrร  infatti come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamรฒ i suoi servi e consegnรฒ loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacitร  di ciascuno; poi partรฌ. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andรฒ a impiegarli, e ne guadagnรฒ altri cinque. Cosรฌ anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnรฒ altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andรฒ a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornรฒ e volle regolare i conti con loro. Si presentรฒ colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portรฒ altri cinque, dicendo: โ€œSignore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinqueโ€. โ€œBene, servo buono e fedele โ€“ gli disse il suo padrone โ€“, sei stato fedele nel poco, ti darรฒ potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padroneโ€. Si presentรฒ poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: โ€œSignore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri dueโ€. โ€œBene, servo buono e fedele โ€“ gli disse il suo padrone โ€“, sei stato fedele nel poco, ti darรฒ potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padroneโ€. Si presentรฒ infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: โ€œSignore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciรฒ che รจ tuoโ€. Il padrone gli rispose: โ€œServo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e cosรฌ, ritornando, avrei ritirato il mio con lโ€™interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perchรฉ a chiunque ha, verrร  dato e sarร  nellโ€™abbondanza; ma a chi non ha, verrร  tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; lร  sarร  pianto e stridore di dentiโ€.

Il servo fannullone non prende parte alla gioia del suo padrone. Ha omesso la fruttificazione del suo dono. Qualcuno potrebbe pensare: ma era uno solo. Basta un solo dono messo a frutto per salvare il mondo intero. Nessun dono di Dio รจ dato vanamente. Ogni dono รจ portatore di vita divina sulla nostra terra. Presso il nostro Dio anche una goccia dโ€™acqua รจ un dono prezioso. Non puรฒ essere sciupata. รˆ un dono.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che i cristiani siano, ovunque, sempre modello di virtรน.

Fonte@MonsDiBruno

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