Mons. Costantino Di Bruno – Commento alle letture del 30 Maggio 2019

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Il commento alle letture del 30 Maggio 2019 a cura diย  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dellโ€™Arcidiocesi di Catanzaroโ€“Squillace (CZ).

Ma la vostra tristezza si cambierร  in gioia

At 18,1-8; Sal 97; Gv 16,16-20

รˆ giusto leggere in chiave escatologica e non solo cristologica le parole di Gesรน: โ€œMa la vostra tristezza si cambierร  in gioiaโ€. Oggi la sequela di Gesรน รจ martirio a causa del mondo che odia le veritร  e la luce e uccide e combatte i portatori e i testimoni di esse. La morte per Cristo conduce perรฒ alla gloria eterna, alla gioia che non conosce fine.

Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribรน, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti allโ€™Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: ยซLa salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e allโ€™Agnelloยป. E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: ยซAmen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amenยป. Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: ยซQuesti, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?ยป. Gli risposi: ยซSignore mio, tu lo saiยป. E lui: ยซSono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dellโ€™Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono stenderร  la sua tenda sopra di loro. Non avranno piรน fame nรฉ avranno piรน sete, non li colpirร  il sole nรฉ arsura alcuna, perchรฉ lโ€™Agnello, che sta in mezzo al trono, sarร  il loro pastore e li guiderร  alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherร  ogni lacrima dai loro occhiยป (Ap 7,9-17).

La stessa veritร  annunzia Paolo. Oggi vivere da missionari della luce di Cristo Gesรน รจ sofferenza e martirio. Domani la gloria sarร  di una quantitร  smisurata.

Noi perรฒ abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinchรฉ appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesรน, perchรฉ anche la vita di Gesรน si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa di Gesรน, perchรฉ anche la vita di Gesรน si manifesti nella nostra carne mortale. Cosicchรฉ in noi agisce la morte, in voi la vita. Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciรฒ ho parlato, anche noi crediamo e perciรฒ parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesรน, risusciterร  anche noi con Gesรน e ci porrร  accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti รจ per voi, perchรฉ la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare lโ€™inno di ringraziamento, per la gloria di Dio. Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantitร  smisurata ed eterna di gloria: noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perchรฉ le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne (2Cor 4,7-18).

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La lettura cristologica delle parole di Gesรน ci dice che oggi Gesรน sarร  sulla croce. I discepoli saranno nella tristezza. Domani Lui risorgerร , Lui ritornerร  da loro e la loro tristezza si cambierร  in gioia. La sofferenza per Cristo produce sempre questo frutto.

Un poco e non mi vedrete piรน; un poco ancora e mi vedreteยป. Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: ยซChe cosโ€™รจ questo che ci dice: โ€œUn poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedreteโ€, e: โ€œIo me ne vado al Padreโ€?ยป. Dicevano perciรฒ: ยซChe cosโ€™รจ questo โ€œun pocoโ€, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol direยป. Gesรน capรฌ che volevano interrogarlo e disse loro: ยซState indagando tra voi perchรฉ ho detto: โ€œUn poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedreteโ€? In veritร , in veritร  io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerร . Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierร  in gioia.

San Paolo ci aggiunge una terza veritร . Soffrire per Cristo รจ una grazia. รˆ grazia perchรฉ abbiamo la certezza di essere introdotti da Gesรน Signore nella sua gloria eterna. Questa fede non solo va annunziata, essa va anche mostrata e testimoniata. La nostra umanitร  รจ fragile, debole. La fede va sempre sorretta da chi รจ forte in essa. la sofferenza testimoniata e annunziata, vissuta e dichiarata, aiuta la fede di molti.

Madre di Dio, Angeli, Santi, insegnateci a crescere e a testimoniare questa fede.

Fonte |ย @MonsDiBruno

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