Mons. Costantino Di Bruno – Commento alle letture del 1 Settembre 2019

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Il commento alle letture del 1 Settembre 2019 a cura diย  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dellโ€™Arcidiocesi di Catanzaroโ€“Squillace (CZ).

E sarai beato perchรฉ non hanno da ricambiarti

Sap 3,17-18.20.28-29; Sal 67; Eb 12,18-19.22-24a; Lc 14.1.7-14

La vita dellโ€™uomo sulla terra รจ fatta di regole umane e regole divine. Un vero uomo di Dio rispetta le une e le altre. Le puรฒ rispettare se vive di grande umiltร  e purissima fede. Senza queste due virtรน nessuna regola potrร  essere rispettata. Gesรน chiede ai suoi discepoli di imparare da Lui che รจ mite e umile di cuore. Vivranno nella pace. Con lโ€™umiltร  si vede con gli occhi di Dio se stessi e gli altri, ma anche si vive secondo il cuore di Dio. Cosa chiede il Signore ai suoi adoratori? Che si pensino inferiori agli altri. Che si mettano allโ€™ultimo posto per amare da esso. Cosa chiede Gesรน agli invitati? Che vadano ad occupare gli ultimi posti. Potrebbe esserci un invitato piรน ragguardevole e allora si รจ obbligati ad andare ad occupare lโ€™ultimo posto. Passare dal primo allโ€™ultimo รจ vergogna dinanzi a tutti i commensali. Passare dallโ€™ultimo al primo รจ invece grande onore. Lโ€™umile sa che il suo posto รจ sempre lโ€™ultimo. Si siede e vi rimane finchรฉ il padrone non lo chiamerร . Ma anche se non dovesse chiamarlo, lui รจ giร  felice e beato perchรฉ vive secondo veritร  la sua vita. Per il superbo, anche se occupa il primo posto, non cโ€™รจ mai pace, perchรฉ cโ€™รจ sempre qualcuno piรน in alto di lui.

Con la mitezza invece si vive quanto capita nella nostra vita, facendo di ogni cosa un sacrificio al Signore. Gesรน accolse la croce, la visse facendo di essa un vero sacrificio di amore. Per questa sua mitezza ha redento il mondo. Se noi offrissimo al Signore, vivendo ogni cosa come olocausto di amore, nel pieno rinnegamento di noi stessi, il mondo conoscerebbe la differenza tra la croce cristiana e la croce pagana. Spesso siamo proprio noi cristiani che viviamo la croce alla maniera pagana. Il mondo non vede la differenza e ripudia anche Cristo Crocifisso. La stoltezza del mondo, se non vede la differenza tra le due croci, mai potrร  accogliere Cristo Crocifisso. La sua croce fa eterna differenza. Se noi vogliamo che il mondo creda nella croce di Gesรน e in Gesรน Crocifisso, noi cristiani dobbiamo mostrargli ogni giorno che noi viviamo la croce in un modo nuovo. La viviamo accogliendola con amore, portandola con speranza, lasciandoci inchiodare su di essa con perfetta obbedienza al Padre nostro. Molti atroci delitti sono dal nostro rifiuto della croce. Se il cristiano adora il Crocifisso e rifiuta la croce, perchรฉ annunziare al mondo il Crocifisso o scandalizzarsi se viene rifiutato?

Un sabato si recรฒ a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: ยซQuando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perchรฉ non ci sia un altro invitato piรน degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: โ€œCedigli il posto!โ€. Allora dovrai con vergogna occupare lโ€™ultimo posto. Invece, quando sei invitato, vaโ€™ a metterti allโ€™ultimo posto, perchรฉ quando viene colui che ti ha invitato ti dica: Amico, vieni piรน avanti!โ€. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perchรฉ chiunque si esalta sarร  umiliato, e chi si umilia sarร  esaltatoยป. Disse poi a colui che lโ€™aveva invitato: ยซQuando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici nรฉ i tuoi fratelli nรฉ i tuoi parenti nรฉ i ricchi vicini, perchรฉ a loro volta non ti invitino anchโ€™essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perchรฉ non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giustiยป.

Con la fede, noi vediamo tutto a partire dallโ€™eternitร . Sappiamo che la vita eterna รจ il frutto delle nostre opere di misericordia, elemosina, bontร , caritร . Sappiamo che queste opere sono ricompensate da Dio, se fatte esclusivamente per Lui. Se le facciamo per noi, abbiamo giร  ricevuto la nostra ricompensa terrena. Non ci spetta nessuna ricompensa divina nรฉ per il tempo e neanche per lโ€™eternitร . Vivendo con occhi purissimi di fede, il cristiano sa trasformare tutto in piรน grande gloria eterna. Anche i gesti della vita quotidiana vengono vissuti in funzione del cielo. Non fa un invito per avere il contraccambio. Invita chi non lo puรฒ invitare a sua volta. Invita Cristo, povero e privo di ogni bene, e Lui ricco di eternitร  ci fa dono della sua gloria eterna. La fede dona una dimensione di eternitร  ad ogni cosa. Beato quel cristiano che cresce di fede in fede, di umiltร  in umiltร , di mitezza in mitezza. รˆ presenza di Cristo sulla terra.

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Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano viva con amore ogni croce.

Fonte@MonsDiBruno

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