Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 6 Agosto 2021

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TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE

Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».

Gesù annuncia ai suoi discepoli il mistero della sua morte e della sua risurrezione e Pietro, che pochi momenti prima aveva confessato che Gesù è il Cristo, prende in disparte Gesù e lo rimprovera. Lui non deve fare questi discorsi. Gesù prima chiama Satana il suo Apostolo e lo invita a rimanere sempre nel suo posto di discepolo. Gesù ha un solo Maestro: lo Spirito Santo. Tutti gli altri, Angeli e uomini insieme, sono e saranno in eterno suoi discepoli. Dopo indica la croce come la sola via per tutti coloro che vogliono andare dietro di Lui per essere suoi discepoli: “Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi» (Mc 8,27-38).

La croce è scandalo per i Giudei e stoltezza per i Greci. Ecco cosa rivela a noi l’Apostolo Paolo: “La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti. Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini (1Cor 1,18-26). Anch’io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso. Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio” (1Cor 2,1-5).

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Ai Galati annuncia che lo scandalo della croce nessuno lo potrà annullare e lo si annulla quando si cade dalla fede nel purissimo Vangelo di Cristo Gesù: “Correvate così bene! Chi vi ha tagliato la strada, voi che non obbedite più alla verità? Questa persuasione non viene sicuramente da colui che vi chiama! Un po’ di lievito fa fermentare tutta la pasta. Io sono fiducioso per voi, nel Signore, che non penserete diversamente; ma chi vi turba subirà la condanna, chiunque egli sia. Quanto a me, fratelli, se predico ancora la circoncisione, perché sono tuttora perseguitato? Infatti, sarebbe annullato lo scandalo della croce. Farebbero meglio a farsi mutilare quelli che vi gettano nello scompiglio!” (Gal 5,7-12).

Ai Filippesi denuncia invece che molti si comportano da nemici della croce di Cristo: “Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi. Perché molti – ve l’ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto – si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra. La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose (Fil 3,17-21).

Dinanzi alla croce di Cristo Gesù il mondo precipita in un panico di grande, indicibile ribellione. È comprensibile. Anche Gesù dinanzi alla croce che lo attendeva, si profondò in una preghiera così intensa da trasformare il suo sudore in gocce di sangue. Senza la grazia di Dio, senza un grande amore per il Padre celeste, senza la fortezza dello Spirito Santo, dinanzi alla croce sempre ci si trova davanti ad un mistero che la natura umana rifiuta. Non lo accoglie. Lo respinge. Non le appartiene. E noi viviamo dopo due mila anni da quando Gesù fu crocifisso e con milioni e milioni di riflessioni sul mistero di Cristo Gesù e della sua croce. Come fare perché i discepoli non si smarriscano dinanzi a Cristo Crocifisso? Gesù, con la sapienza dello Spirito, ne prepara tre perché fossero di aiuto agli altri. Divina e sapiente pedagogia nello Spirito Santo. Il mistero si accoglie, ma al mistero ci si deve anche preparare. Il mistero va illuminato con ogni luce. Gesù prepara al mistero trasfigurandosi, manifestano la sua gloria. Chiamando come suoi testimoni la Legge e i Profeti. Il Padre conferma ogni Parola del Figlio suo e invita gli Apostoli ad ascoltarlo. Solo la Parola di Cristo è purissima verità.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mc 9,2-10

Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

Mentre Gesù prepara tre suoi Apostoli perché vincano lo scandalo della croce e aiutino gli altri Apostoli perché non si smarriscano dinanzi al loro Messia Crocifisso, noi oggi operiamo un percorso inverso. Anziché illuminare sul mistero di Gesù Signore, priviamo i cuori anche di quei residui di luce che ancora rimangono in essi. Non solo oggi vi è cattiva formazione sul mistero di Cristo Gesù. Con scienza e arte satanica e diabolica, si parla di Lui volutamente in modo scorretto e inappropriato al fine di confondere le menti e condurre i cuore al pieno smarrimento. Una via che oggi è percorsa da tutti consiste nel tacere ciò che è proprio e solo di Cristo e nel dare ad ogni uomo ciò che è del Messia del Signore. Ma come si fa a donare all’uomo ciò che è del Messia, se il Messia è il solo Figlio Unigenito del Padre, il solo Dio Incarnato, il solo Creatore dell’uomo, il solo suo Signore e Giudice, il solo suo Redentore e Salvatore, il solo Pane di vita eterna, il solo Rivelatore del mistero di Dio? La Madre di Gesù ci aiuti a dare a Cristo ciò che è di Cristo sempre.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.