Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 3 Settembre 2022

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SABATO 03  SETTEMBRE  – VENTIDUESIMA SETTIMANA T. O . [C]

E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Il Siracide chiama i divini comandamenti: “Legge di vita e di intelligenza”. Essi furono dati dal Signore a Mosè, scritti su due tavole di pietra con il dito di Dio: “Abramo fu grande padre di una moltitudine di nazioni, nessuno fu trovato simile a lui nella gloria. Egli custodì la legge dell’Altissimo, con lui entrò in alleanza. Stabilì l’alleanza nella propria carne e nella prova fu trovato degno di fede.

Per questo Dio gli promise con giuramento di benedire le nazioni nella sua discendenza, di moltiplicarlo come la polvere della terra, di innalzare la sua discendenza come gli astri e di dar loro un’eredità da mare a mare e dal fiume fino all’estremità della terra. Anche a Isacco fu fatta la stessa promessa grazie ad Abramo, suo padre. La benedizione di tutti gli uomini e la sua alleanza Dio fece posare sul capo di Giacobbe; lo confermò nelle sue benedizioni, gli diede il paese in eredità: lo divise in varie parti, assegnandole alle dodici tribù.

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Da lui fece sorgere un uomo mite, che incontrò favore agli occhi di tutti, amato da Dio e dagli uomini: Mosè, il cui ricordo è in benedizione. Gli diede gloria pari a quella dei santi e lo rese grande fra i terrori dei nemici. Per le sue parole fece cessare i prodigi e lo glorificò davanti ai re; gli diede autorità sul suo popolo e gli mostrò parte della sua gloria. Lo santificò nella fedeltà e nella mitezza, lo scelse fra tutti gli uomini. Gli fece udire la sua voce, lo fece entrare nella nube oscura e gli diede faccia a faccia i comandamenti, legge di vita e d’intelligenza, perché insegnasse a Giacobbe l’alleanza, i suoi decreti a Israele (Sir 44,19-45,5).

Nel Deuteronomio si attesta che nessuna nazione sulla terra ha leggi e norme giuste come è tutta la legislazione data da Dio al suo popolo: “Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo.

I vostri occhi videro ciò che il Signore fece a Baal-Peor: come il Signore, tuo Dio, abbia sterminato in mezzo a te quanti avevano seguito Baal-Peor; ma voi che vi manteneste fedeli al Signore, vostro Dio, siete oggi tutti in vita. Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”. Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?” (Dt 5,1-8).

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Se i Comandamenti del Signore sono leggi di vita e d’intelligenza, sono leggi e norme le più giuste e le più sante di tutta la terra, potranno essi condurre una vita alla morte per mancanza di cibo in giorno di sabato, perché essi proibiscono ad un uomo di poter raccogliere delle spighe al fine di attutire un poco la sua fame e riprendere forza per continuare a vivere? Se sono leggi di morte è segno che dall’uomo sono stati trasformati in leggi di stoltezza e di insipienza. Sempre il peccato trasforma le leggi d’intelligenza e di vita in leggi di morte e si stoltezza. Questo accade perché lo Spirito Santo non governa più né mente e né cuore a causa del peccato che si è impossessato del cuore e delle tenebre che esso genera nella mente.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 6,1-5

Gesù non solo è senza peccato. In più lui quotidianamente cresce in sapienza e grazia. Con la sapienza che governa il suo spirito e con l’intelligenza che sempre lo muove, dona ad ogni comandamento la sua verità di origine. Essi sono per la vita dell’uomo, non per la sua morte. Non potrebbe essere se non così, dal momento che essi vengono dal cuore del Padre, che è il Dio della vita. Ecco perché Lui può dire: “Il Figlio dell’uomo è signore del sabato”.

È Lui che dona la verità al sabato, secondo la verità che è nel cuore del Padre. Non solo del sabato Gesù è la verità, ma di ogni altra Parola che il Padre suo ha fatto giungere agli uomini. Signore del sabato, signore della Parola del Padre è solo Cristo Gesù. Nessun suo discepolo – né papa, né vescovo, né presbitero, né diacono, né battezzato, né maestro, né dottore, né profeta – è signore della Parola di Dio e di Cristo Gesù. Oggi invece il discepolo si è fatto signore di tutta la Scrittura Santa. Ma se si è fatto signore, si è trasformato in un servo infedele.

È un servo di morte, perché servo dell’idolatria e della grande immoralità. È servo del principe di questo mondo e non più del Signore Gesù. La Madre di Dio ci venga in aiuto. Non permetta che il cristiano si erga a signore della Parola di Cristo Gesù.

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