Il commento alle letture del 29 Ottobre 2019 a cura diย Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dellโArcidiocesi di CatanzaroโSquillace (CZ).
Nel video, la lettura del testo del commento di mons. Costantino.
ร simile a un granello di senape
Rm 8,18-25; Sal 125; Lc 13,18-21
Il nostro Dio lavora nel tempo. Per lui un giorno รจ come mille anni e mille anni come un giorno. Lui ha iniziato con un solo uomo e una sola donna. Oggi si รจ circa sette miliardi di persone. La Scrittura non conosce il poligenismo anche per motivi di redenzione.
ยซAteniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con lโiscrizione: โA un dio ignotoโ. Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciรฒ che contiene, che รจ Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani dโuomo nรฉ dalle mani dellโuomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: รจ lui che dร a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creรฒ da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perchรฉ abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito lโordine dei tempi e i confini del loro spazio perchรฉ cerchino Dio, se mai, tastando qua e lร come ciechi, arrivino a trovarlo, benchรฉ non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: โPerchรฉ di lui anche noi siamo stirpeโ (At 17,22-28).
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Conveniva infatti che Dio โ per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria โ rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza. Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli, dicendo: Annuncerรฒ il tuo nome ai miei fratelli, in mezzo allโassemblea canterรฒ le tue lodi; e ancora: Io metterรฒ la mia fiducia in lui; e inoltre: Eccomi, io e i figli che Dio mi ha dato. Poichรฉ dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne รจ divenuto partecipe, per ridurre allโimpotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioรจ il diavolo, e liberare cosรฌ quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitรน per tutta la vita. Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciรฒ doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli รจ in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova (Eb 2,10-18).
Anche la storia della salvezza inizia da uno solo, cioรจ da Abramo. Abramo generรฒ Isacco. Da Isacco la benedizione passรฒ a Giacobbe. Occorsero circa cento anni per giungere ai dodici figli di Giacobbe. Circa mille e ottocento per arrivare fino a Cristo Gesรน. Sono passati da Cristo Signore duemila anni e ancora la missione รจ agli inizi. Anzi stiamo assistendo ai nostri tempi ad unregresso spaventoso della fede in Cristo Signore. Lโidolatria e lโimmoralitร stanno consumando tutti i paesi un tempo cristiani.
Cosa vuole insegnarci Gesรน con le due parabole del granello di senape e del lievito? La veritร essenziale per la diffusione del suo regno sulla terra. Se ogni suo discepolo semina la Parola del Vangelo, nella grazia e nello Spirito Santo, la Parola crescerร nel cuore e produrrร frutti a suo tempo. Se il discepolo diviene lievito di veritร , giustizia, caritร , santitร , a poco a poco anche altri saranno da lui fermentati e diventeranno a loro volta fermento. Crescita e fermentazione richiedono tempo. A volte anni, a volte decenni. Il cristiano sa perรฒ che se lui semina il buon seme esso cresce. Sa che se lui รจ vero lievito, il lievito fermenta. ร questa la vera missione del cristiano: seminare la Parola. Divenire lievito di Cristo nel mondo. Se lui non semina, nulla cresce. Se lui nonรจ lievito, nulla sarร fermentato per lui. La missione รจ il frutto del suo essere.
Diceva dunque: ยซA che cosa รจ simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? ร simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettรฒ nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi ramiยป. E disse ancora: ยซA che cosa posso paragonare il regno di Dio? ร simile al lievito, che una donna prese e mescolรฒ in tre misure di farina, finchรฉ non fu tutta lievitataยป.
Se oggi non si cresce le cause vanno cercate nella non semina della Parola. Se il regno non si diffonde รจ segno che il cristiano non รจ lievito di Cristo Signore. Poichรฉ la missione รจ dallโessere del cristiano, noi tutti siamo chiamati a divenire veri nellโessere.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano ritrovi la veritร dellโessere Regno di Dio.
