Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 27 Novembre 2020

Le mie parole non passeranno

VENERDÌ 27 NOVEMBRE (Lc 21,29-33)

Oggi, più che in ogni altro tempo, è necessario convertirsi, con ogni potenza, sapienza, intelligenza, fortezza, scienza, timore del Signore, alla Parola di Gesù Signore. Ma cosa significa convertirsi alla Parola? Significa accoglierla nel cuore come la sola vera Parola di vita eterna e prestare ad essa obbedienza perfetta, così come comandava un tempo la Legge del Signore: “Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore, vostro Dio, ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso; perché tu tema il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e così si prolunghino i tuoi giorni. Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte” (Dt 6,1-9). Ascoltare è amare. Amare è obbedire. Obbedire è osservare ogni Parola di Gesù Signore, tutto il suo Vangelo.

Tutta la Scrittura proclama la verità, la bellezza, l’efficacia, l’incorruttibilità della Parola del Signore: “Ogni parola di Dio è purificata nel fuoco; egli è scudo per chi in lui si rifugia. Non aggiungere nulla alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo” (Pr 30,5-6). “Dopo aver purificato le vostre anime con l’obbedienza alla verità per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, rigenerati non da un seme corruttibile ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio viva ed eterna” (1Pt 22,23). “Non mettere sotto sigillo le parole della profezia di questo libro, perché il tempo è vicino. Il malvagio continui pure a essere malvagio e l’impuro a essere impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora. Ecco, io vengo presto e ho con me il mio salario per rendere a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l’Alfa e l’Omèga, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine.

Beati coloro che lavano le loro vesti per avere diritto all’albero della vita e, attraverso le porte, entrare nella città. Fuori i cani, i maghi, gli immorali, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna! A chiunque ascolta le parole della profezia di questo libro io dichiaro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; e se qualcuno toglierà qualcosa dalle parole di questo libro profetico, Dio lo priverà dell’albero della vita e della città santa, descritti in questo libro” (Cfr. Ap 22,10-21). Oggi assistiamo ad una separazione della mente e del cuore dalla Parola. La si legge, ma il cuore non è in essa. Si parla di essa, ma non si vive per essa. Alla Parola ci si deve convertire ogni giorno. Nell’obbedienza è la nostra vita. Sigillo potente di verità sulla Parola è dato dalla Lettera agli Ebrei: “La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto” (Eb 4,12-13). Ogni scienza umana deve essere di aiuto, mai di sostituzione. Il comandamento è comandamento, l’ordine è ordine, l’obbligo è obbligo.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

La Parola del Signore sempre produce il suo frutto, di vita o di morte. È di vita eterna per chi obbedisce ad essa. è invece di morte eterna per chi disobbedisce e si ribella. Possiamo anche non credere, il suo compimento non dipende dalla nostra fede.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che la nostra obbedienza alla Parola sia per sempre.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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