Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 24 Novembre 2019

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Il commento alle letture del 24 Novembre 2019 a cura diย  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dellโ€™Arcidiocesi di Catanzaroโ€“Squillace (CZ).

Egli invece non ha fatto nulla di male

2 Sam 5,1-3; Sal 121; Col 1,12-20; Lc 23,35-43

Dichiarando che Gesรน non ha fatto nulla di male e chiedendogli di ricordarsi di lui quando entrerร  nel suo regno, il ladrone attesta che il Crocifisso รจ il Giusto perseguitato e che il Giusto perseguitato รจ il Messia di Dio e anche il Servo del Signore. Si stanno compiendo tutte le antiche profezia sulla sofferenza del Giusto.

Dicono fra loro sragionando: ยซLa nostra vita รจ breve e triste; non cโ€™รจ rimedio quando lโ€™uomo muore, e non si conosce nessuno che liberi dal regno dei morti. Siamo nati per caso e dopo saremo come se non fossimo stati: รจ un fumo il soffio delle nostre narici, il pensiero รจ una scintilla nel palpito del nostro cuore, spenta la quale, il corpo diventerร  cenere e lo spirito svanirร  come aria sottile. Il nostro nome cadrร , con il tempo, nellโ€™oblio e nessuno ricorderร  le nostre opere. La nostra vita passerร  come traccia di nuvola, si dissolverร  come nebbia messa in fuga dai raggi del sole e abbattuta dal suo calore. Passaggio di unโ€™ombra รจ infatti la nostra esistenza e non cโ€™รจ ritorno quando viene la nostra fine, poichรฉ il sigillo รจ posto e nessuno torna indietro. Venite dunque e godiamo dei beni presenti, gustiamo delle creature come nel tempo della giovinezza! Saziamoci di vino pregiato e di profumi, non ci sfugga alcun fiore di primavera, coroniamoci di boccioli di rosa prima che avvizziscano; nessuno di noi sia escluso dalle nostre dissolutezze. Lasciamo dappertutto i segni del nostro piacere, perchรฉ questo ci spetta, questa รจ la nostra parte. Spadroneggiamo sul giusto, che รจ povero, non risparmiamo le vedove, nรฉ abbiamo rispetto per la canizie di un vecchio attempato.

La nostra forza sia legge della giustizia, perchรฉ la debolezza risulta inutile. Tendiamo insidie al giusto, che per noi รจ dโ€™incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro lโ€™educazione ricevuta. Proclama di possedere la conoscenza di Dio e chiama se stesso figlio del Signore. รˆ diventato per noi una condanna dei nostri pensieri; ci รจ insopportabile solo al vederlo, perchรฉ la sua vita non รจ come quella degli altri, e del tutto diverse sono le sue strade. Siamo stati considerati da lui moneta falsa, e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure. Proclama beata la sorte finale dei giusti e si vanta di avere Dio per padre. Vediamo se le sue parole sono vere, consideriamo ciรฒ che gli accadrร  alla fine. Se infatti il giusto รจ figlio di Dio, egli verrร  in suo aiuto e lo libererร  dalle mani dei suoi avversari. Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, per conoscere la sua mitezza e saggiare il suo spirito di sopportazione. Condanniamolo a una morte infamante, perchรฉ, secondo le sue parole, il soccorso gli verrร ยป.

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Nelle antiche profezie il segno della vera messianicitร  รจ la sofferenza unita alla grande giustizia. Gesรน รจ insieme il Giusto e il Perseguitato, lโ€™Innocente e il Crocifisso. Nessun uomo รจ giusto. Lo dice il ladrone: โ€œNoi soffriamo a causa delle nostre iniquitร . Lui non ha fatto nulla di maleโ€. Chi soffre senza aver fatto nulla di male? Solo il Messia, il Re dโ€™Israele, lโ€™Unto del Signore. Di Lui le profezie dicono che dopo il suo intimo tormento vedrร  la luce e il Signore gli darร  in premio le moltitudini. Sapendo questo, il ladrone puรฒ chiedere al suo Re che si ricordi di Lui quando il Signore avrร  adempiuto ogni sua Parola. Mirabile professione di fede quella del ladrone. Degna conclusione a tutto il Vangelo assieme allโ€™altra del centurione che ha proclamato: โ€œVeramente costui era Figlio di Dioโ€. Il Figlio di Dio รจ il suo Messia, il suo Re. Il suo Re รจ il Santo dโ€™Israele.

Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: ยซHa salvato altri! Salvi se stesso, se รจ lui il Cristo di Dio, lโ€™elettoยป. Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dellโ€™aceto e dicevano: ยซSe tu sei il re dei Giudei, salva te stessoยป. Sopra di lui cโ€™era anche una scritta: ยซCostui รจ il re dei Giudeiยป. Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: ยซNon sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!ยป. Lโ€™altro invece lo rimproverava dicendo: ยซNon hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perchรฉ riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di maleยป. E disse: ยซGesรน, ricรฒrdati di me quando entrerai nel tuo regnoยป. Gli rispose: ยซIn veritร  io ti dico: oggi con me sarai nel paradisoยป.

La vera fede in Cristo Gesรน oggi รจ in forte declino. Se i cristiani non riprendono la vera confessione del loro Re, Giusto, Santo, Salvatore e Redentore dellโ€™umanitร , condannano lโ€™umanitร  alla non salvezza, non redenzione, non vita eterna.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che i cristiani non lascino il mondo nelle tenebre.

Fonte@MonsDiBruno

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