Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 2 Luglio 2022

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SABATO 02 LUGLIO
TREDICESIMA SETTIMANA T. O . [C]

Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

Gesù, sempre colmo di Spirito Santo, crescendo senza alcuna interruzione in sapienza e grazia, possedendo la divina intelligenza al sommo delle umane capacità, anzi possedendo lo Spirito Santo senza misura e crescendo in esso, sa come risponde ad ogni domanda che viene a Lui posta. A volte risponde affermando la purissima verità. Risponde con purissima verità quando il cuore è pronto ad accogliere la sua Parola. Ecco una risposta secondo purissima verità. Anzi, neanche è una risposta. È annuncio della necessità di nascere da acqua e da Spirito Santo per entrare nel regno dei cieli: “Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo” (Gv 3,1-13).

Quando, a causa dei cuori induriti, non può rispondere secondo purissima verità, si serve di frasi misteriose che servono per calmare questi cuori induriti, così che non possano fargli alcun male. Il Signore nostro Dio per mezzo del profeta Isaia aveva già rivelato qual era il digiuno a Lui gradito: osservare ogni Legge di giustizia da Lui data e anche ogni Legge di carità, di amore, di misericordia, di compassione. Gesù non può rispondere secondo la rivelazione del Padre. I cuori non sono pronti ad accogliere un tale insegnamento. Si serve allora di un evento di vita quotidiana e dice loro che nessuno digiuna quando partecipa ad una festa di nozze. Oggi i suoi discepoli hanno lo sposo e sono in festa di nozze. Domani lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno. Divina saggezza di Gesù. Con questa risposta rassicura che Lui non è venuto per abolire le loro usanze. In più aggiunge che anche i suoi discepoli domani si sottoporranno al digiuno, spesso imposto loro dalla storia. I cuori trovano la pace. È quanto basta. Divina e santa metodologia di Gesù che sempre deve possedere ogni suo discepolo. Non sempre si può rispondere con purezza di verità.  Lo Spirito Santo è sempre Lui che dona la giusta risposta dinanzi ad ogni uomo.

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LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 9,14-17

Poi però Gesù dice qualcosa di profondamente vero: Lui non è venuto per rattoppare l’Antico Testamento. Non è venuto per prendere ciò che dell’Antico Testamento è tramontato per dare ad esso nuova vitalità. Lui è venuto per portare a compimento sia la Legge e sia i Profeti. Il compimento è novità assoluta. Qual è il compimento e quale la novità assoluta? È la sua croce. È Lui, il Crocifisso.

È Lui che si fa vittima di espiazione per i peccati del mondo. È Lui che fa della sua vita un’offerta al Padre per la redenzione e la salvezza dell’umanità. Qui siamo infinitamente oltre il digiuno. Non c’è la privazione di cibo. Qui c’è il rinnegamento di se stesso fino alla morte di Croce. Qui c’è un’obbedienza alla volontà del Padre fino al dono della sua vita. Questo sacrificio ha bisogno di un otre nuovo. L’otre dell’Antico Testamento non lo può contenere. Occorre l’otre nuovo del cuore nuovo creato dallo Spirito Santo per la fede in Cristo Gesù e la rinascita da acqua e da Spirito Santo.

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Un cuore vecchio, quale quello dell’Antico Testamento, mai potrà contenere il vino nuovo che è Cristo Crocifisso. Il cuore nuovo, creato dallo Spirito Santo, frutto del sacrificio di Cristo lo può contenere, anzi lo fa suo stesso mistero di vita. Ecco perché oggi stiamo giustificando ogni peccato dell’uomo. Avendo tolto Cristo Gesù e lo Spirito Santo, che è il Creatore del cuore nuovo, ci troviamo con un cuore vecchio e ci poniamo a servizio di questo cuore vecchio. Così giustifichiamo e ratifichiamo come nullità ogni peccato. La Madre di Dio ci liberi da questa stoltezza.

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