Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 2 Dicembre 2020

Sento compassione per la folla

MERCOLEDÌ 2 DICEMBRE (Mt 15, 29-37)

Ogni parola di Gesù manifesta un dettaglio del suo cuore. Ogni miracolo rivela uno spicchio della sua verità che è ben oltre ogni miracolo e ben oltre tutta la sua vita visibile. Il cuore di Cristo ha le sue radici eterne nel cuore del Padre e la sua verità scaturisce prima di tutti i secoli dalla verità del Padre, nella comunione dello Spirito Santo. Questo cuore eterno e questa verità eterna si fa carne e viene ad abitare in mezzo noi. Lui per natura eterna, divina, è pieno di grazia e verità. Con questa verità e grazia, sempre però per mozione dello Spirito Santo Lui opera guarigioni e crea la vera speranza nei cuori. Nessuno è tornato dall’incontro con Cristo Gesù a mani vuote. Se non ha ricevuto il miracolo del corpo lo ha ricevuto nello spirito. A mani vuote sono ritornati i superbi, gli ipocriti, i dotti e gli intelligenti che andavano a Lui solo per tentarlo, volendo distruggere presso il popolo affamato di luce e di grazia, il suo essere da Dio.

È questo il primo dettaglio essenziale del cuore di Cristo Gesù: la sua compassione è per ogni uomo. Non è per alcuni privilegiati. Neanche è per gli amici. Essa è per chi crede e chi non crede, per chi è amico e chi è nemico, per quanti sono figli di Abramo e per quanti non lo sono. Lui è il Salvatore e il Redentore di tutti. Per tutti è nato, per tutti è vissuto, a tutti ha fatto il bene, per tutti è morto, perché siano cancellati i peccati dell’umanità, e per tutti è risorto, perché tutti in lui possano risorgere divenendo nuove creature. Il secondo dettaglio del suo cuore ci rivela che la sua compassione non è una parola vuota, ma una parola che crea, risana, guarisce, perdona, infonde speranza, sa anche saziare con pochi pani e pochissimi pesci un mare di gente in un deserto. Così ogni dettaglio dei miracoli di Gesù rivela che mai nessuno ha fatto i segni operati da Cristo Signore e di conseguenza nessuno è stato prima come Lui, ma anche nessuno sarà come Lui, dopo di Lui. Lui è anche risorto dal sepolcro. Tutti li altri sono rimasti nel sepolcro. Saranno da Lui chiamati in vita il giorno della sua gloriosa Parusia.

Gesù si allontanò di là, giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele. Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene. Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini. Congedata la folla, Gesù salì sulla barca e andò nella regione di Magadàn.

Come la compassione di Cristo Gesù ha le sue radici nel cuore del Padre, il Pietoso e il Compassionevole, così anche la compassione di ogni suo discepolo deve avere le radici nel cuore di Gesù Signore. Più il discepolo affonda le sue radici nel cuore di Cristo per opera dello Spirito Santo e più la sua compassione sarà efficace. Se la nostra compassione è sterile è segno che le nostre radici non sono nel cuore di Cristo Signore, sono nella nostra carne e la carne non è capace di vera compassione, compassione efficace e universale, compassione creatrice di vita nuova. Avremo profondissime le radici nel cuore di Cristo se le avremo profondissime nel suo Vangelo, nella sua Parola. Chi deve piantarci nel Vangelo perché possiamo essere piantati nel cuore di Cristo è lo Spirito Santo. Chi si separa dallo Spirito del Signore – e sempre ci si separa, se ci si allontana dalla Chiesa una, santa, cattolica, apostolica – penserà dalla carne, agirà dalla carne, compirà le opere della carne, vedrà anche dalla carne. Chi vede dalla carne, mai potrà compiere una sola opera di compassione efficace.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci dalle radici nel cuore di Cristo Signore.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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