Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 15 Settembre 2022

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GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE  – VENTIQUATTRESIMA SETTIMANA T. O . [C]

V. MARIA ADDOLORATA

Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Nella nostra fede c’è un essere che diviene e c’è un essere che viene fatto. Il Verbo eterno del Padre è divenuto carne, si è fatto carne. Lui era Dio in principio e nel tempo divenne carne per opera dello Spirito Santo nel seno purissimo della Vergine Maria. Ciò che si predica del Verbo eterno o del Figlio Unigenito eterno del Padre non lo possiamo predicare della Vergine Maria. Lei è stata fatta da Dio, creata cioè dal Signore, purissima, immacolata, piena di grazia. Lei da Dio è stata fatta tempio della sua eterna gloria, sua abitazione vivente. Il cuore della Vergine Maria per il Signore è stato ed è vero paradiso. Lei non è divenuta Madre del Figlio dell’Altissimo da se stessa. Prima lei, con decreto eterno, è stata scelta per essere la Madre del Figlio dell’Altissimo. Poi dal Signore è stata fatta immacolata e colmata di ogni grazia. Poi a Lei l’Angelo Gabriele ha manifestato il volere del suo Dio e Lei si è dichiarata la Serva del Signore.

Qualsiasi cosa il Signore avesse voluto fare di Lei, Lui avrebbe potuto farla. La Vergine Maria riconosce che tutto in Lei è opera del suo Dio e Signore e lo canta nel suo Inno di lode, di benedizione, di ringraziamento, di purissima profezia: Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome. Perché l’Onnipotente ha fatto per lei gradi cose? Perché ha visto l’umiltà della sua serva. In cosa consiste questa umiltà? Nell’essere la Vergine Maria opera esclusiva di Dio. Lei perennemente veniva fatta dal suo Dio e Lei si lasciava fare, senza opporre alcuna resistenza.

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D’altronde mai avrebbe potuto opporre una qualche resistenza. La resistenza la oppone il peccato. Lei non avrebbe potuto opporre alcuna resistenza perché sempre purissima e perfettissima nell’obbedienza e nell’amore, nella fede e nella speranza e in ogni altra virtù. Per opera dello Spirito Santo Lei è stata resa Madre del Figlio dell’Altissimo. Lei non si è fatta Madre, è stata fatta Madre. Madre del Figlio unigenito del Padre. Questa la sua vera grandezza. Mai nessun’altra donna potrà essere insignita di una così alta dignità. Non dignità di essere stata concepita immacolata.

Il Signore potrebbe concepire altre persone. Ma di essere stata scelta per essere la Madre del Figlio dell’Altissimo. In eterno questa dignità è solo sua. Nessun’altra donna potrà mai essere costituita Madre del Figlio di Dio. L’Incarnazione è mistero irreversibile e Dio ha un solo Figlio. Non solo è mistero irreversibile, è unico in eterno. Peccato che di tutto questo altissimo mistero ormai si stanno perdendo anche le tracce. Di ogni mistero si vuole tutto abolire e tutto cancellare. Beato chi persevera in una fede pura e schietta non contaminata dai pensieri di questo mondo.

LEGGIAMO IL TESTO DI Gv 19,25-27

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Maria oggi è fatta Madre del discepolo e il discepolo figlio di Maria.  Non è stata Maria a farsi Madre del discepolo e né il discepolo a farsi figlio della Madre. È stato invece Cristo Gesù, per volontà del Padre, che, sempre per opera dello Spirito Santo, ha fatto Maria Madre del discepolo e sempre nello Spirito Santo il discepolo è stato fatto figlio di Maria. Non però Madre per natura così come è avvenuto per Cristo Gesù, ma Madre nell’ordine della grazia. Che significa Madre nell’ordine della grazia? Significa che il Signore nel suo disegno eterno di amore ha voluto che tutto ciò che è di Cristo Gesù fosse anche di ogni suo discepolo.

Cristo Gesù è Figlio del Padre. In Lui tutti i suoi discepoli, per grazia, diventano veri suoi figli. Gesù è vero Figlio di Maria, in Lui, per grazia, tutti i suoi discepoli diventano veri figli di Maria. Come sono veri figli di Dio così sono veri figli di Maria, per grazia. Gesù è colmo di Spirito Santo. Ogni suo discepolo in Lui, per grazia, diviene colmo di Spirito Santo. Gesù con la sua Incarnazione è costituito Redentore e Salvatore di ogni suo fratello in Adamo. In Lui, anche ogni suo discepolo, per grazia, per dono dello Spirito Santo e nello Spirito Santo, è costituito Salvatore e Redentore di ogni uomo.

Cristo Gesù è il Vincitore del peccato e della morte. In Lui, per grazia, per opera dello Spirito Santo, ogni suo discepolo è costituito vincitore del peccato e della morte. Ma tutto questo grande mistero si compie in Cristo, si vive con Cristo e per Cristo. È evidente che se ogni suo discepolo partecipa della vita e della missione di Gesù e di ogni altra sua relazione, infinitamente di più questa partecipazione è della Madre sua. Sempre però nell’ordine della grazia. Divenendo il discepolo di Gesù vero Figlio di Maria, da Maria lui dovrà essere preso per mano e condotto fino alla sua immolazione sul Golgota. Vale in eterno questo comando di Dio Padre: “Maria, prendi il tuo figlio, va’ sul monte e offrilo a me in sacrificio”.

Quanto ha fatto con Cristo Gesù, la Vergine Maria deve farlo con ogni altro suo figlio. È questa la missione che Gesù le ha affidato sul Golgota: fare di ogni suo figlio un sacrificio gradito al Padre suo. Questa missione è universale. Chi non si lascia condurre da Maria sul Golgota, non compie la sua missione, non raggiunge la perfezione di Cristo nella sua vita. Questa missione è della Madre di Gesù. Missione unica e universale. Lei sempre deve portare sul Golgota ogni suo figlio. Lasciarsi portare sul Golgota è la vera obbedienza che ogni figlio deve alla Madre sua, Madre per grazia. È il mistero della Madre e del Figlio.

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