Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 13 Dicembre 2020

Io sono voce di uno che grida nel deserto

DOMENICA 13 DICEMBRE (Gv 1,6-8.19-28)

Giovanni il Battista non è il Cristo, non è Elia, non è il Profeta che deve venire. Chi è allora? Lui risponde appellandosi alla profezia di Isaia: «Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati». Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato». Una voce dice: «Grida», e io rispondo: «Che cosa dovrò gridare?». Ogni uomo è come l’erba e tutta la sua grazia è come un fiore del campo. Secca l’erba, il fiore appassisce quando soffia su di essi il vento del Signore. Veramente il popolo è come l’erba. Secca l’erba, appassisce il fiore, ma la parola del nostro Dio dura per sempre. Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri» (Is 40,1-11). Il Signore sta per venire. A lui si deve preparare la via perché lui possa entrare in ogni cuore. La via si prepara attraverso una vera conversione alla sua Parola. Senza vera conversione non vi è alcuna via attraverso la quale il Signore potrà entrare nel cuore e portare in esso la sua salvezza. Di questa verità dobbiamo tutti convincerci. Dio mai potrà abitare in un cuore nel quale regna il peccato, abitano le tenebre, governa la menzogna e la falsità, impera la cattiveria e la malvagità. Il Signore è verità, luce, carità, misericordia e amore eterno. Mai potrà condividere lo spazio dato al cuore perché vi entri tutto ciò che è contrario alla sua essenza eterna. Questo valeva per ieri, vale per oggi e per sempre.

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Con la sua risposta, Giovanni il Battista obbliga ogni discepolo di Gesù a conoscere se stesso con ogni sapienza, verità, dottrina, luce dello Spirito Santo. Potrà aprirsi alla conoscenza degli altri solo chi possiede una vera conoscenza di sé. Questo obbligo è per tutti i membri del corpo di Cristo: papa, vescovo, presbitero, diacono, cresimato, battezzato. Dalla falsa scienza e conoscenza di se stessi sempre si giunge alla falsa scienza e conoscenza di ogni altro uomo. Oggi è questo il vero male che regna nella Chiesa: la non conoscenza di sé nello Spirito Santo che necessariamente conduce alla non conoscenza degli altri. Questa non conoscenza porta a lavorare dalla falsità e dalla menzogna. Quando non ci si conosce, è segno che lo Spirito del Signore non abita in noi. Giovanni è pieno di Spirito Santo e sa chi lui è: “Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore”. Lui non è Elia, non è il Cristo, non è il Profeta.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate che ognuno si conosca nello Spirito Santo.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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