Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 9 Novembre 2019

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I versetti del Vangelo secondo Luca su cui oggi meditiamo, a prima vista possono apparire molto eterogenei, senza unitarietร . La prima parte del brano segue la parabola dellโ€™amministratore accusato di sperperare i beni del padrone. Uno dei temi che legano i versetti che seguono รจ proprio lโ€™uso del denaro e il rapporto con il denaro contrapposto al rapporto con Dio.

Si parla di amicizia, di fedeltร , di servizio, della veritร  del cuore dellโ€™uomo. Proviamo a leggere questi versetti a partire dallโ€™affermazione di Gesรน che si trova al centro del testo. Sono parole lapidarie che Gesรน rivolge ai farisei attaccati al denaro: โ€œVoi siete coloro che mostrano giusti se stessi dinanzi agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuoriโ€ (v. 15).

Piรน avanti nel racconto evangelico Luca ci consegnerร  una parabola che Gesรน dice proprio per coloro che ritenevano se stessi giusti e disprezzavano gli altri (cf. Lc 18,9-14).

Non sono il denaro in sรฉ o la ricchezza che vengono demonizzati quanto lโ€™uso che ne facciamo, e soprattutto quanto noi ci facciamo determinare nelle nostre scelte e nei nostri atteggiamenti da ciรฒ che possediamo, dai beni, dal successo, da come ci mostriamo agli altri.

Allโ€™inizio del brano Gesรน ci esorta: โ€œFatevi amici con la disonesta ricchezzaโ€ (v. 9). รˆ la relazione con lโ€™altro che viene posta al centro, la ricchezza, i beni sono funzionali a questa relazione.

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Ciรฒ che interessa allโ€™autore del vangelo non รจ stabilire con criteri umani unโ€™etica della ricchezza o del buon uso del denaro, quanto il fatto che questo รจ sempre e solo uno strumento, รจ dato a noi scegliere se usarlo per costruire ponti, relazioni umane, per accogliere e vedere lโ€™altro nel suo bisogno, o se arroccarci nella nostra ricchezza per disprezzare e giudicare lโ€™altro, forti della nostra presunta giustizia. Nella parabola del ricco stolto Dio chiede al ricco: โ€œQuello che hai accumulato per chi sarร ?โ€ (Lc 12,20).

La fedeltร  che viene richiesta nelle cose piccole e grandi, nellโ€™amministrazione della ricchezza, puรฒ essere compresa come la fatica, lo sforzo per purificare il nostro cuore dalla tentazione egocentrica volta ad accumulare tutto per sรฉ, volta ad agire esclusivamente in relazione a se stessi. Allora possiamo giungere a una comprensione della legge nella sua totalitร  che sempre ci chiama alla relazione con lโ€™altro, a una relazione basata sul riconoscimento, sulla fedeltร , sul rispetto dellโ€™altro, solo cosรฌ in veritร  possiamo servire Dio nel profondo del nostro cuore. Questo servizio si manifesta in un reale desiderio dellโ€™altro, della relazione, nel riconoscimento della sua ferita, della sua povertร , non come il ricco epulone che, accecato dallโ€™ostentazione della sua ricchezza non poteva vedere il povero Lazzaro seduto alla sua porta (cf. Lc 16,19-31).

รˆ fedeltร  nelle relazioni quotidiane, nellโ€™amore degli sposi che puรฒ essere piรน forte di ogni minaccia di divisione solo se riconosce nellโ€™amore di Dio la sua origine. Solo in essa รจ racchiusa la volontร  profonda che fa percorrere cammini di amore e fedeltร .

Lโ€™immagine della ricchezza che sovente Luca usa nel vangelo deve far riflettere sul fatto che questa ricchezza ci viene donata, non viene da noi, ci รจ affidata perchรฉ noi ne facciamo qualcosa in vista di un cammino comune, in vista della costruzione di qualcosa per il futuro, per un futuro di amore e comunione, questo รจ il fine ultimo e autentico di quella legge che non verrร  mai meno.

fratel Nimal

Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Parlava del tempio del suo corpo.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 2, 13-22
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Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesรน salรฌ a Gerusalemme.
Trovรฒ nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, lร  seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciรฒ tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettรฒ a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciรฒ i banchi, e ai venditori di colombe disse: ยซPortate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!ยป.
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I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: ยซLo zelo per la tua casa mi divorerร ยป.
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Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: ยซQuale segno ci mostri per fare queste cose?ยป. Rispose loro Gesรน: ยซDistruggete questo tempio e in tre giorni lo farรฒ risorgereยป.
Gli dissero allora i Giudei: ยซQuesto tempio รจ stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?ยป. Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
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Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesรน.

Parola del Signore

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