La storia della giovane ebrea Maria รจ cosรฌ strettamente legata alla sua vocazione di madre di Gesรน, che in questa festa della Nativitร della vergine Madre leggiamo il vangelo che narra di una lunga e provvidenziale storia di generazioni culminata nella nascita dellโebreo โGesรน, chiamato Cristoโ (v. 16). La nascita di colui che ha fatto nuove tutte le cose (cf. Ap 21,5) รจ partorita da una storia piรน antica, una storia di generazioni, di โgenesiโ che hanno inscritto nella storia della promessa di Dio, rinnovata di generazione in generazione, la nascita umana di quellโuomo la cui origine รจ divina, di quellโuomo nel cui volto e nella cui esistenza cosรฌ eminentemente umani Dio ha rivelato il suo volto e la sua immagine. Una storia tutta maschile che non ha potuto essere perรฒ compiuta senza lโirruzione di una figura femminile, Maria.
โGesรน Cristo, figlio di Abramoโ (Mt 1,1): Gesรน, come ogni altro ebreo, รจ figlio di Abramo e quindi erede delle promesse fatte ai padri. Ma Gesรน si innesta piรน precisamente nella discendenza di David: โGesรน Cristo, figlio di Davidโ (Mt 1,1). La genealogia matteana ha un forte accento davidico, presentando Gesรน come quel messia che le profezie avevano indicato con il titolo di โgermoglio di Davidโ (Is 11,1; Ger 23,5). Tutta la storia genealogica che ha preceduto Gesรน รจ segnata da un filo conduttore, che tiene insieme la catena delle generazioni: il legame intessuto dalla promessa di Dio. Ad Abramo, la promessa di una discendenza numerosa, benedizione per tutti (cf. Gen 12,1-3); a David, la promessa di un regno eterno (cf. 2Sam 7). Dio mostra come in Gesรน la sua fedeltร si compie, secondo quanto ripetutamente e fedelmente promesso al suo popolo attraverso le promesse fatte ai padri. Una promessa mai smentita, nonostante il peccato degli uomini. Sรฌ, perchรฉ questa genealogia รจ intessuta non solo di fedeltร , ma anche di infedeltร e di peccato. Gesรน appartiene alla carne di Israele, a questa carne โfoscaโ, impastata di gloria e di miseria insieme. Lโazione divina passa attraverso il misero gioco della storia umana cosรฌ comโรจ. Assumendola cosรฌ comโรจ, egli opera la salvezza di ogni carne, cosรฌ comโรจ. Anche la nostra.ย
Matteo non esita a ricordare, nella sua lista genealogica, anche quattro donne che hanno in comune lโessere straniere, marginali e โirregolariโ (prostituzione, unione irregolare, infrazione di norme convenzionaliโฆ). Queste figure femminili eccezionalmente irregolari introducono la quinta figura femminile della genealogia: Maria, il cui parto verginale รจ lโeccezionalitร massima. E questa eccezionalitร รจ sottolineata dal testo attraverso un duplice mutamento repentino e inatteso: un improvviso cambio di genere e di forma verbale. Dopo una lunga catena di generazioni tutte al maschile, ora la lista si interrompe per lasciar posto al femminile, spazio aperto a una possibilitร nuova, quella della paternitร divina: Giuseppe, lo sposo di Maria, non genera lui Gesรน, ma รจ testimone di un dono inaudito che รจ chiamato ad accogliere. Lui, come noi. Inoltre, dopo una lunga catena di โgenerรฒโ, alla forma attiva, ora irrompe un โfu generatoโ, alla forma passiva (v. 16: โรจ natoโ). Un passivo divino che dice come, attraverso Maria, รจ Dio stesso colui che genera il Figlio della promessa in cui ogni promessa di Dio diviene โsรฌโ (cf. 2Cor 1,20), la pienezza di ogni vita. Un โsรฌโ, quello di Dio, affidato a un altro, docile e fortissimo โsรฌโ: quello della credente Maria.
fratel Matteo
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