Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 7 Settembreo 2023

592

Lasciare tutto per non lasciare lui

Oggi il vangelo ci presenta la chiamata dei primi discepoli nella versione di Luca che, a differenza di Matteo e di Marco, รจ piรน articolata ed รจ in chiaro parallelismo con il testo di Giovanni 21, quando il Signore risorto appare sulle rive del lago di Tiberiade a quei discepoli che erano tornati al lavoro che svolgevano prima di incontrare Gesรน e che, come narra anche il nostro testo, โ€œquella notte non avevano preso nullaโ€ (cf. Gv 21,3).

Cโ€™รจ una fatica infruttuosa che rischia di scoraggiare, ma il Signore ci viene incontro e ci chiama a perseverare, al di lร  di ogni logica umana: โ€œGettate le vostre reti per la pesca โ€ฆ Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nullaโ€ (vv. 4-5).

Il Signore ci viene incontro e ci rivolge la parola, una parola che ci spiazza, una parola che porta in sรฉ un futuro diverso, trasformante il nostro oggi: โ€œDโ€™ora in poi sarai pescatore di uominiโ€ (v. 10). Sรฌ Simone, continuerai a essere pescatore, non di pesci ma di uomini!

Come? Prendendo il largo, ovvero, sapendo andare lontano, avanzando in acque profonde, con tenacia e coraggio, uscendo dagli spazi di comfort, dai luoghi conosciuti e rassicuranti, affrontando il mare aperto, lontano dalla riva, lontano dalle folle.

E poi gettando le reti, impiegando quellโ€™esperienza e quella sapienza, che nasce dalla paziente esperienza del lavoro quotidianamente svolto, per rifare i gesti di sempre ma con una speranza nuova, con un desiderio nuovoโ€ฆ Il Signore non ci chiede di essere altri da quello che siamo, ma ci chiede di non fare riserve di noi, di saper spendere la nostra vita per il Regno dei cieli, di non stancarci di gettare le reti, ancora e ancora, al di lร  ogni logica umana e nonostante ogni sconforto e paura.

Lui รจ con noi, รจ salito sulla nostra barca e per questo ci puรฒ invitare a prendere il largo.

Lui รจ con noi nella nostra fatica, per questo essa non sarร  vana.

Lui รจ con noi per trasformare i nostri gesti quotidiani in annunci della prossimitร  del Regno e dellโ€™esigenza di una conversione dei cuori, ancora prima che di un cambiamento di vita.

Dalla terra al mare per tornare poi di nuovo alla terra, ma rinnovati, rigenerati da quellโ€™abbondanza che trabocca nellโ€™affidarsi al Signore, alla sua parola, folle e scandalosa, ma piena di vita per chi si lascia raggiungere da essa. Pietro che qui dice a Gesรน: โ€œSulla tua parola getterรฒ le retiโ€ (v. 5), altrove gli dirร : โ€œSignore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eternaโ€ (GV 6,68).

Il Signore non ci chiede di capire subito la sua parola e i suoi gesti, forse capiremo dopo (cf. Gv 13,7), ma ci chiede di fidarci, di aver fede, e di abbandonarci a lui, in lui, perchรฉ lui solo puรฒ far fiorire il deserto, puรฒ moltiplicare il nostro poco, puรฒ rendere fruttuosa la nostra fatica, puรฒ riempire le nostre reti e portare a compimento ciรฒ che noi possiamo solo cominciare.

Ma a noi spetta dire โ€œsรฌโ€, spetta di cominciare ogni giorno, nonostante il nostro peccato e la nostra miseria, ad ascoltarlo e a seguirlo, lasciando tutto per non lasciare lui. โ€œLasciarono tutto e lo seguironoโ€ (v. 11).

sorella Ilaria

Per gentile concessione del Monastero di Bose

Puoi ricevere il commento al Vangelo del Monastero di Bose quotidianamente cliccando qui