Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 5 Settembreo 2023

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Voi siete il Santo di Dio

โ€œIo so chi tu sei: il Santo di Dio!โ€ (v. 34).

La scena รจ al limite del grottesco: nella sinagoga, il luogo in cui viene celebrata la Torah, รจ solo uno spirito cattivo a rivolgere la parola a Gesรน; facendosi portavoce di tutti i fedeli convenuti, รจ lui a gridargli quello che gli altri non hanno lโ€™onestร  di ammettere: โ€œChe vuoi da noi?โ€ (v. 34). Tu sei il Santo di Dio, quindi non puoi avere nulla a che fare con noi profani. Ha ragione lo spirito malvagio, ma solo a una condizione: se il Santo resta lโ€™intoccabile, il Totalmente altro, e i profani rifiutano di farsi santificare, allora no, non cโ€™รจ posto per il Santo di Dio nella santa assemblea! Situazione grottesca, eppure purtroppo tuttโ€™altro che irreale.

Solo qualche folle, indemoniato o profeta che sia, ha lโ€™ardire di dirlo, ma capita che nelle nostre liturgie vengano proclamate e commentate molte parole della Scrittura, incapaci di raggiungerci come Parola; accade che nelle nostre orazioni ci sia molta sacralitร , incapace di farsi santitร . Capita che molti demoni di qualunquismo, di indifferenza, di abitudine, di quieto vivere abitino tranquilli nelle nostre sinagoghe, silenziando la Parola di Dio che sempre, sempre scomoda, perchรฉ ci chiama a conversione, ci invita alla sequela di quel Santo di Dio che รจ santo nellโ€™uomo.

E infatti il demone che voleva respingere il Santo di Dio dalla sinagoga, Gesรน non si limita a cacciarlo fuori da quel santo luogo, ma gli intima di uscire dallโ€™uomo. โ€œTaci! Esci da lui!โ€ (v. 35), gli ordina, senza lasciargli possibilitร  di appello. Gesรน non se ne fa nulla di sinagoghe, chiese e tabernacoli se non riesce a fare dellโ€™uomo il Santo di Dio, la sua dimora. โ€œNon sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerร  lui. Perchรฉ santo รจ il tempio di Dio, che siete voiโ€ (1Cor 3,16-17).

รˆ da lรฌ, dal cuore umano, che Cristo vuole regnare. E quello devโ€™essere il centro delle nostre assemblee: โ€œIl demonio lo gettรฒ in mezzo alla gente e uscรฌ da lui, senza fargli alcun maleโ€ (v. 35). Ecco la colonna portante delle nostre chiese: un uomo, una donna che sperimentano la guarigione dal tormento di un cuore diviso e la pace di una rinascita. Allora sรฌ la Parola parla, interroga, suscita quel sano timore che strappa allโ€™indolenza. Ecco il miracolo che sempre si rinnova e che sempre rinnova la chiesa.

Perchรฉ, come diceva un padre siriaco, se oggi i miracoli non avvengono piรน, o meglio avvengono in modo meno spettacolare, non รจ perchรฉ si sia esaurita la grazia, ma al contrario โ€œperchรฉ Dio ci ha mostrato la sua grazia una volta per tutte e ha posto in noi segretamente il dono del suo Spirito. Ci ha comandato di cercare la sua rivelazione dentro di noiโ€ (Filosseno di Mabbug).

Ormai la responsabilitร  di far sรฌ che nelle nostre chiese il Santo di Dio non sia fuori luogo non ricade solo su predicatori o guide carismatiche, ma su ciascuno di noi, rinati dallโ€™acqua e dallo Spirito (cf. Gv 3,5) e chiamati a divenire pietre vive (cf. 1Pt 2,5) del tempio del Dio vivente.

fratel GianMarco

Per gentile concessione del Monastero di Bose

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