La nostra ricchezza รจ il prossimo
Sembra che la parabola narrata oggi da Gesรน abbia lโeffetto contrario di quelle che precedono il nostro brano. Se le altre, attraverso la semplicitร del discorso e lโimmediatezza delle immagini, raggiungono gli ascoltatori di Gesรน e il lettore in modo immediato,ย la parabola di oggi lascia perplessi, forse confonde le idee e anche scandalizza. Ma questi stati dโanimo sopraggiungono se ci accostiamo al testo con occhi che non guardano e orecchi che non ascoltano. Non si tratta di soffermarci sulla condotta morale di questo amministratore,ย si tratta di cercare di capire che cosa Gesรน voglia dirci attraverso questa figura.
ร evidente che il tema principale รจ il nostro rapporto con le ricchezze, ma Gesรน si sofferma anche sul modo di agire dellโamministratore che non si blocca e non cade in una passivitร che lo lascia sul lastrico dopo che il padrone lo ha licenziato a causa della sua infedeltร . Nel testo รจ centrale la domanda: โChe cosa farรฒ ora?โ (v.3). E da lรฌ nasce la ripresa dellโattivitร del servo scaltro.ย Gesรน ci sprona ad usare la nostra intelligenzaย – qui si parla soprattutto di โscaltrezzaโ – per toglierci da situazioni difficili, anche da crisi che potrebbero portarci alla passivitร e al rimanere a piangere la nostra miseria e disgrazia.
Gesรนย ci chiede di metterci in movimento, di pensare e di agireย e, se lโamministratore prende delle soluzioni che rispecchiano il suo modo di agire – prima era vissuto nellโinganno e ora continua con una soluzione discutibile -, ai discepoli e a noi รจ chiesto di imitarlo nella sua dinamica e intraprendenza ma secondo quel modo di agire che Gesรน per primo ha vissuto.
Attraverso la scaltrezza dellโamministratore Gesรน inserisce un dato fondamentale dellโagire cristiano: quello della condivisione.ย Lโamministratore, coscientemente o no, capisce che ciรฒ che lo salverร dal lastrico sarร la sua nuova relazione che instaurerร con gli altri, nel suo caso con i suoi creditori, nel nostro caso con i nostri compagni di viaggio verso il Regno. La scaltrezza ha fatto aprire gli occhi al servo infedele sul fatto che nel suo orizzonte non cโรจ solo lโaccumulo della ricchezza, ma cโรจ lโaltro, il fratello che potrร ospitarlo al momento del bisogno.ย Ai discepoli, a noi che leggiamo oggi questo testo, la parabola dice che la nostra ricchezza รจ il prossimo e da lui e per lui dipende il nostro agire.
Infine la parabola termina con unโaffermazione di Gesรน non chiara. Chi sono i figli di questo mondo? Chi sono i โfigli della luceโ? Al di lร delle numerose e lecite spiegazioni che sono state date a queste due categorie, penso che Gesรน ci chieda di guardare la nostra parte di โfigli del mondoโ e quella di โfigli della luceโ.
Ovvero in noi abbiamo entrambe le parti, si tratta di metterle in comunicazione e di non pensare di essere solo una di esse, facilmente quella dei figli della luce, che critica e giudica lโaltra. La luce che ci abita puรฒ illuminare e guidare quella parte di โfigli del mondoโ che ci abita che spesso ci porta allโinfedeltร e allโingiustizia; e questโultima parte puรฒ darci quella dinamica e, per restare nella parabola, quella scaltrezza che ci permette di agire e di trovare soluzioni concrete per la nostra vita. Lโimportante รจ che ci sia questa collaborazione tra le due parti.
sorella Beatrice
Per gentile concessione del Monastero di Bose
Puoi ricevere il commento al Vangelo del Monastero di Bose quotidianamente cliccando qui



