Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 29 Giugno 2020

- Pubblicitร  -

รˆ dalla metร  del IV secolo che la chiesa di Roma celebra a questa data la festa di Pietro, suo primo vescovo, assieme a Paolo, cittadino romano di Tarso. Nella celebrazione non accosta Pietro ad Andrea, suo fratello di carne e sangue, il primo chiamato, colui che condusse il fratello Simone da Gesรน, presentandoglielo come il Messia. Non accomuna Pietro a Giovanni, il discepolo amato che al termine di una corsa incredula lo lasciรฒ entrare per primo nel sepolcro vuoto in quel mattino di Pasqua. Nรฉ Pietro รจ accostato a Giacomo, il fratello di Giovanni, il co-testimone della Trasfigurazione e di tanti segni compiuti da Gesรน, il primo tra gli apostoli a subire il martirio, proprio nei giorni in cui Pietro veniva arrestato a Gerusalemme.

No, la chiesa di Roma โ€“ quella che Ignazio, un altro vescovo che subirร  il martirio nella capitale dellโ€™impero, aveva definito โ€œla chiesa che presiede nella caritร โ€ โ€“ onora come sue colonne Pietro e Paolo, due discepoli molto diversi tra di loro per condizione, formazione, sensibilitร , legami con il Gesรน storico, orizzonti di missioneโ€ฆ Ma due seguaci di Cristo che, dando la propria vita fino a morire, hanno testimoniato il primato della caritร .

Pietro e Paolo con la loro vita, la loro predicazione e la loro morte hanno risposto con una sola voce a quella domanda che Pietro e gli altri undici si erano sentiti rivolgere da Gesรน a Cesarea di Filippo e che sentiamo risuonare nel vangelo odierno: โ€œMa voi, chi dite che io sia?โ€ (v. 15). Una domanda che potremmo accostare a quella speculare che Saulo rivolge a Gesรน, rivelatosi a lui nel fulgore di una luce accecante: โ€œChi sei, o Signore?โ€ (At 22,8). Pietro confessa il Messia a nome e a fondamento della comunitร  dei dodici, a Saulo il Signore si rivela nel corpo della comunitร  dei discepoli che il fariseo di Tarso perseguita.

โ€œChi dite che io sia? Chi sei Signore?โ€: รจ la duplice domanda che risuona ancora oggi non solo per chi presiede una comunitร  o una chiesa, con il compito di custodirla nellโ€™unitร ; non solo per chi predica il Vangelo mosso dalla sollecitudine per tutte le chiese; non solo per chi ha ricevuto il potere di sciogliere e di legare, cioรจ di annunciare la misericordia e di affermare il vincolo della caritร  che ci lega gli uni agli altri e tutti insieme allโ€™unico Signore.

La duplice domanda risuona anche per ciascuno e ciascuna di noi e per ogni comunitร  nel suo insieme: โ€œVoi, le vostre vite, il vostro pensare, parlare e agire, chi narrano che sia il Figlio dellโ€™uomo?โ€. Quale volto e quale nome diamo a quella luce accecante che trasforma un manipolo di discepoli perseguitati in corpo e sangue del Signore? Su quali tracce lasciate da Gesรน orientiamo i nostri passi e il cammino della nostra carovana?

- Pubblicitร  -

Lโ€™amaro pentimento di Pietro e lo sconvolgente ripensamento di Paolo sono la dinamica quotidiana della nostra sequela, cosรฌ come il perdono e la misericordia del Signore sono lโ€™anticipo della beatitudine senza fine cui siamo chiamati.

fratel Guido


Fonte

Puoi ricevere il commento al Vangelo del Monastero di Bose quotidianamente cliccando qui

Altri Articoli
Related

Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Zaccaria era un miscredente: era impossibile per Dio dargli...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

Don Francesco Cristofaro – Commento al Vangelo del 23 dicembre 2025

Vangelo del giorno e breve commento a cura di...

fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 23 dicembre 2025

Ogni genitore porta nel cuore tante aspettative per i...