Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 28 Giugno 2021

1029

Un altro amore

รˆ veramente insolito lโ€™atteggiamento di Gesรน che troviamo nel testo di oggi. Vede la folla intorno a sรฉ e ordina di passare allโ€™altra riva. Allo scriba che gli dichiara di volerlo seguire risponde con una frase non tanto chiara che sembra volergli far cambiare idea. E al discepolo che vuole seppellire il padre richiede una sequela senza dilazioni.

La folla, lo scriba, il discepolo. Tre categorie di persone che evidenziano tre diversi atteggiamenti che ci possono aiutare a fare il punto sul nostro tentare di essere dei discepoli del Signore.ย 

Se allโ€™inizio del capitolo da cui รจ tratto il nostro brano si annota che molta folla seguรฌ Gesรน, utilizzando il verbo specifico per esprimere lโ€™essere discepoli, perchรฉ qui Gesรน sembra non voler avere a che fare con questa gente? Piรน avanti Gesรน avrร  compassione della folla parlando a essa in parabole e moltiplicando il pane, perchรฉ adesso se ne va da unโ€™altra parte? Aveva appena stupito i presenti con il suo insegnamento ben piรน autorevole di quello degli scribi, perchรฉ non dice loro almeno qualche altra parola? Forse giร  prevede il ruolo che la folla svolgerร  nello scegliere di crocifiggerlo e di liberare Barabba?

Credo che possiamo leggere questo atteggiamento di Gesรน come un volerci far uscire da una appartenenza generica a un insieme di persone per prendere personalmente posizione nei suoi confronti. Lโ€™essere suoi discepoli richiede unโ€™adesione personale.

Questa adesione personale รจ ciรฒ che si propone di fare lo scriba. Costui si avvicina a Gesรน e, senza esitazione, dichiara chiaramente la sua intenzione: โ€œMaestro, ti seguirรฒ dovunque tu vadaโ€ (v. 19). Anche qui Gesรน non facilita chi vuole seguirlo e gli mostra le difficoltร  dellโ€™essere un suo discepolo. Ma questa sua risposta vuole forse smascherare qualcosa dโ€™altro?… lo vedremo.

Il terzo personaggio del nostro testo รจ un discepolo. Quindi una persona che ha giร  preso posizione personalmente nei confronti di Gesรน. Infatti costui si rivolge a lui chiamandolo Signore. Ma poi vorrebbe anteporre allโ€™essere suo discepolo lโ€™andare a seppellire suo padre. Cosa legittima al punto da farci percepire la durezza della risposta di Gesรน. Ma cosa puรฒ far sรฌ che si lasci che i morti seppelliscano i loro morti? Cosa puรฒ far sรฌ che si tralasci lโ€™amore verso un genitore al punto da non prestargli nemmeno sepoltura? La risposta netta di Gesรน non vuole mettere in discussione lโ€™amore verso i genitori, vuole semplicemente far prendere coscienza che prima di tutto cโ€™รจ un altro amore, cโ€™รจ un โ€œnon anteporre nulla allโ€™amore di Cristoโ€ (Regola di Benedetto 4,21) che va messo al primo posto, cโ€™รจ un amore di Cristo che non devโ€™essere un semplice chiamarlo โ€œSignoreโ€ a parole. La signoria di Gesรน nella nostra vita va vissuta nei fatti, nel nostro agire quotidiano, nel nostro riconoscere in lui lโ€™unico nostro Signore. La nettezza di quel โ€œseguimiโ€ che Gesรน richiede al discepolo esprime proprio questa esigenza radicale.

E noi, ciascuno di noi che questa mattina si prende del tempo per leggere un brano evangelico, cosa cerca in Gesรน? Un ammaliatore di folle, un semplice maestro da seguire per la sapienza della sua dottrina o lโ€™unico Signore da amare con tutto il proprio cuore, con tutte le proprie forze e con tutto il proprio amore?

fratel Dario


Fonte

Puoi ricevere il commento al Vangelo del Monastero di Bose quotidianamente cliccando qui