Oggi รจ la festa di Giacomo apostolo, uno dei dodici che ha condiviso da vicino la vita di Gesรน. Fu uno tra i primi chiamati alla sequela di Gesรน: โAndando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedeo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamรฒ. Ed essi subito lasciata la barca e il padre, lo seguironoโ (Mt 4,21). Giacomo fu testimone della trasfigurazione del Signore e della sua agonia. Impetuoso di carattere, tanto da meritare lโappellativo di โfiglio del tuonoโ (cf. Mc 3,17), seguรฌ Gesรน nella morte violenta: Erode lo fece uccidere a Gerusalemme, verso lโanno 42, poco prima di Pasqua.
Nel vangelo di oggi Gesรน รจ sincero con i suoi discepoli, annuncia quello che ne sarร di lui, quello che accadrร a Gerusalemme, la sua crocifissione, la sua morte e la sua resurrezione. Ma i discepoli, compreso Giacomo, faticano a capire. La richiesta fatta a Gesรน dalla madre dei figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni, ce lo rivela bene. Sedere alla destra e alla sinistra nel Regno, cercare i primi posti, cercare la gloria sono il contrario di quello che Gesรน annuncia di lui e chiede quindi a chi lo segue. Infatti il vangelo continua con il monito di Gesรน: โNon cosรฌ dovrร essere tra voi, ma colui che vorrร diventare grande tra voi si farร vostro servo e colui che vorrร essere primo tra voi, si farร vostro schiavoโ (Mt 20,26-27).
Il vangelo capovolge le nostre istanze di successo, di primeggiare, di essere al primo posto: รจ grande chi si fa servo di tutti! Ciascuno di noi cerca dei privilegi, anzi a volte cerca proprio una vita da privilegiato che si discosta dalla vita reale con le fatiche del lavoro, delle sofferenze, quella fatica da cui la vita non risparmia nessuno se si vive fino in fondo, non facendo riserve di sรฉ. Sรฌ, cerchiamo privilegi ed esenzioni, e cosรฌ dove va a finire lโinvito di Gesรน a essere non solo servi, ma addirittura schiavi? Lasciamo che la parola del vangelo cambi davvero in profonditร le nostre vite?
ร duro accettare lโesigenza che Gesรน richiede, che propone, perchรฉ alla fine umanamente รจ una vita in perdita: โChi avrร trovato la sua vita, la perderร : e chi avrร perduto la sua vita per causa mia, la troverร โ (Mt 10,39). Luca scrive โla salverร โ (Lc 9,24) e โla manterrร vivaโ (Lc 17,33) e Giovanni โla conserverร per la vita eternaโ (Gv 12,25). Quello che agli occhi mondani sembra una perdita, di fronte al Signore, ai suoi occhi, รจ un guadagno non solo per la vita qui e ora, ma anche per la vita eterna.ย
โQueste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo. Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimitร della conoscenza di Cristo Gesรนโ (Fil 3,7-10).
- Pubblicitร -
Bisogna andare in profonditร delle esigenze del vangelo per capire almeno un poโ e soprattutto poter gustare questo paradosso che la fede in Gesรน non solo ci chiede, ma ci rivela e dona. Il Signore renda capaci ciascuno di noi di poter penetrare in questa dinamica del dono della nostra vita da cui scaturisce la gioia vera e duratura.
sorella Roberta
[box type=”note” align=”” class=”” width=””]Puoi ricevere il commento al Vangelo del Monastero di Bose quotidianamente cliccando qui[/box]
[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.[/box]
Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.
Il mio calice, lo berrete.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 20, 20-28
In quel tempo, si avvicinรฒ a Gesรน la madre dei figli di Zebedรจo con i suoi figli e si prostrรฒ per chiedergli qualcosa. Egli le disse: ยซChe cosa vuoi?ยป. Gli rispose: ยซDi’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regnoยป. Rispose Gesรน: ยซVoi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?ยป. Gli dicono: ยซLo possiamoยป. Ed egli disse loro: ยซIl mio calice, lo berrete; perรฒ sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: รจ per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparatoยป.
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesรน li chiamรฒ a sรฉ e disse: ยซVoi sapete che i governanti delle nazioni dรฒminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarร cosรฌ; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarร vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarร vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiยป.
Parola del Signore.
