Nominati da un desiderio
Dopo la confusione della folla (cf. Mc 3,8), degli spiriti impuri che gridano (cf. Mc 3,11), โGesรน salรฌ sul monteโ (v. 13). Gesรน ha rischiato di essere schiacciato dalla folla (cf. Mc 3,9), ha predicato, guarito, ora ha bisogno della solitudine e del silenzio del monte. Gesรน ricerca uno spazio di โintima familiaritร โ (Ruperto di Deutz) per vivere la sua relazione personale con Dio, relazione che dร senso e significato a ogni altra sua relazione.
Gesรน โsaleโ ma questo non lo isola, non crea distanza con lโumanitร : รจ proprio da quel punto, รจ dal suo โstare con il Padreโ che ci raggiunge ovunque noi siamo: quando sentiamo di aver posto una distanza incolmabile tra la nostra vita di poveri figli peccatori e la sua vita di Figlio che รจ โuna sola cosa con il Padreโ (cf. Gv 10,30), Gesรน si fa vicino con una parola, pronunciata dallโalto del monte ma che scende nel piรน profondo degli abissi. Gesรน pronuncia una parola che risuona da lontano e contiene una promessa: il nostro nome.
Una parola specifica, rivolta a ciascuno nella sua singolaritร . Una parola che dice lโidentitร originale di ciascuno. Gesรน โchiama nomiโ, e quindi volti ben delineati, identitร con qualitร , mancanze, fragilitร , povertร , โฆ Non un appello generico. ร esperienza forte, performante, quella di essere chiamati per nome: รจ riconoscimento, attenzione, attesta lโesistenza di una identitร . Si sono sostituiti i numeri al nome quando si รจ voluta annullare lโidentitร di qualcuno, di un intero popoloโฆ
Gesรน conosce il nome di ciascuno di noi, ci conosce nella nostra veritร piรน profonda, e lo โchiamaโ esprimendo un desiderio: โChiamรฒ a sรฉ quelli che volevaโ (v. 13). Libera e gratuita volontร di Gesรน, nessun merito, qualitร , doti particolari di colui o colei che รจ raggiunto dalla sua voce. Il nostro nome pronunciato รจ esperienza generativa di vita proprio perchรฉ ci raggiunge con assoluta gratuitร , magari proprio lร dove noi ci sentiamo perduti. ร dichiarazione di un amore che non ha misura, รจ mano tesa nella paura, รจ consolazione nellโangoscia. ร generativa perchรฉ rimane esperienza sospesa, attende una risposta, non si completa da sola. Da una parte stanno la chiamata e le promesse di Dio, dallโaltra la risposta e il movimento dellโuomo. Essere discepoli non รจ precipitarsi su Gesรน, โschiacciarloโ, ma accogliere, ricevere un nome e rispondere.
Il nostro nome pronunciato puรฒ mettere in movimento le nostre vite, puรฒ orientarle offrendo loro una direzione vitale: โandarono da luiโ (v. 14). Nessuna domanda di precisazione, nessuna informazione ulteriore. ร sufficiente lโaver sentito pronunciare il nostro nome, lโessere raggiunti nella nostra veritร con la forza di vita che sempre ci รจ donata dal venire riconosciuti, guardati, nominati con tenerezza e amore. Al termine di questo movimento in salita, verso il monte, ad attenderci cโรจ lui, Gesรน, che ci desidera con lui. Nulla รจ richiesto se non desiderio che risponde al suo desiderio che ci ha chiamati. โLa chiamata รจ vincolo alla sola persona di Gesรนโ (D. Bonhoeffer).
Immersi in questa relazione, per essere nella comunione, non piรน soli, non piรน contro, immediatamente siamo aperti a una novitร . Gesรน ripete lโatto creativo del Padre: โNe costituรฌ dodici perchรฉ stessero con luiโ (v. 14). Dopo aver raggiunto ciascuno nella sua identitร originale di figlio e figlia, puรฒ creare una nuova identitร : quella della sua comunitร , la fraternitร . Plasma fratelli e sorelle perchรฉ siano con lui, chiamati ad avere lui, Gesรน, come cuore pulsante della propria identitร . Gesรน come parte vitale, essenziale della mia identitร di sorella, il mio nome dice davvero questo?
sorella Elisa
Per gentile concessione del Monastero di Bose
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