Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 2 Novembre 2021

838

Far memoria dei morti, comโ€™รจ consuetudine in questo giorno, significa evocare nel contempo il nostro passato โ€“ quelli che ci hanno preceduti โ€“, e il nostro avvenire โ€“ fin dalla nascita, infatti, la nostra esistenza รจ segnata dalla sua fine, la morte โ€“. Ma lโ€™evangelo odierno ci invita a portare il nostro sguardo al di lร  di questo passato e di questo futuro.

Il nostro passato non sta solo nei morti, occorre andare oltre, alla venuta del Figlio di Dio, alla sua discesa dal cielo per compiere la volontร  di Dio che lo ha mandato. Allo stesso modo, il nostro futuro non รจ solo quello inesorabile della nostra morte; al di lร  di essa vi รจ lโ€™avvenire di cui parla Gesรน, quando dice che volontร  di Dio รจ โ€œche chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eternaโ€ (v. 40); lโ€™ultimo giorno del credente non รจ quello della sua morte ma quello in cui, come dice Gesรน: โ€œIo lo risusciterรฒโ€ (v. 40).ย 

Tutta la nostra esistenza, passata, presente e futura, รจ quindi come avvolta dal Figlio: dalla sua discesa dal cielo e dal suo dono della resurrezione e della vita eterna, cioรจ della vita nellโ€™intimitร  di Dio, in cui vivremo pienamente la relazione con Colui che Gesรน ci ha insegnato a chiamare โ€œabbaโ€, โ€œpapร โ€, marchio della profonda intimitร  che un figlio condivide con suo padre.

Vi รจ di piรน. Nei versetti 37-39 Gesรน annuncia che โ€œtutto ciรฒ che il Padre mi dร  โ€ฆ verrร  a meโ€; parla di un neutro (โ€œtutto ciรฒโ€) e di un futuro (โ€œverrร โ€). Per questa realtร  neutra la volontร  di Dio รจ che Gesรน non ne perda nulla, ma la risusciti nellโ€™ultimo giorno. La resurrezione le รจ promessa in ragione di un evento futuro e certo: โ€œVerrร  a meโ€. Il versetto 40 invece parla, al maschile e al presente, di โ€œchiunque vede e credeโ€; anchโ€™essi sono chiamati alla resurrezione, ma in relazione a un presente: vedere il Figlio e credere in lui.

Dio, che cosa ha dato al Figlio? Tutto. Mentre il salmo 8,7 diceva che Dio ha posto tutto sotto i piedi dellโ€™uomo, cosa che non si verifica โ€“ basti pensare allโ€™attuale pandemia โ€“, Paolo corregge e precisa che questo tutto รจ in realtร  dato al Cristo: โ€œBisogna che il Cristo regni finchรฉ non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi โ€ฆ Dio infatti ha posto ogni cosa sotto i suoi piediโ€ (1Cor 15,25.27). รˆ il grande annuncio della signoria del Cristo sullโ€™universo, nella quale tutto trova inizio, vita e compimento; annuncio che, perรฒ, resta futuro.

Da parte sua lโ€™ultimo versetto specifica che, allโ€™interno di questo โ€œtuttoโ€, che verrร  โ€“ quando Dio vorrร  โ€“ al Cristo e troverร  in lui la salvezza, ci sono quelli che giร  ora vedono il Figlio e credono in lui. Non รจ una condizione per ottenere la resurrezione, รจ il dono di Dio che costituisce, nel presente, la specificitร  dei credenti in Cristo, รจ dunque la nostra specificitร .

Ma questa specificitร  devโ€™essere visibile nella nostra vita affinchรฉ il โ€œtuttoโ€, chiamato alla resurrezione, possa effettivamente venire al Cristo. Vivere da โ€œrisortiโ€ ed essere segno della gioia del nostro Dio, questa รจ la responsabilitร  cui ci invita la memoria dei morti.

fratel Daniel


Fonte

Puoi ricevere il commento al Vangelo del Monastero di Bose quotidianamente cliccando qui