Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 2 Luglio 2019

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โ€œPerchรฉ avete paura, nani di fede?โ€; cosรฌ traduce Andrรฉ Chouraqui. Nel pensiero ebraico la relazione con Dio, la fede, non รจ compresa come lโ€™adesione a veritร  dottrinali ma come un fare, un mettere in pratica. Allora cosa intende Gesรน, che era ebreo e si nutriva dellโ€™insegnamento dellโ€™Antico Testamento, quando parla di fede? Il breve episodio della tempesta sedata ci puรฒ aiutare a capire.ย 

Il termine ebraico emunร , utilizzato oggi per parlare della โ€œfedeโ€, non ha mai questo senso nel Primo Testamento. Significa invece โ€œfedeltร โ€. รˆ in particolare una qualitร  di Dio: โ€œFarรฒ conoscere con la mia bocca la tuaย fedeltร  โ€ฆ I cieli cantano le tue meraviglie, Signore, la tua fedeltร  nellโ€™assemblea dei santiโ€ (Sal 89,2.6). Lโ€™idea รจ essenzialmente quella della โ€œsoliditร โ€ e della โ€œfermezzaโ€: tali furono le braccia di Mosรจ durante il combattimento dei figli dโ€™Israele contro Amaleq (Es 17,12).

Anche nel nostro episodio la โ€œpoca fedeโ€ non allude a unโ€™adesione debole a dottrine su Dio o sul Cristo, ma a una mancanza di fiducia. Senza fiducia si รจ privi di fondamento. รˆ ciรฒ che avvenne a Pietro in un altro episodio evangelico, vicino al nostro, quando, camminando come Gesรน sul mare, fu preso dal panico e divenne un โ€œnano di fedeโ€; poco mancรฒ che non affondasse (cf. Mt 14,31). Cosรฌ pure i discepoli in mezzo alla tempesta: presi dal panico, sono โ€œnani di fedeโ€.ย 

Ma come potrebbero avere fiducia in Gesรน se egli dorme, tranquillo nonostante la tempesta? Notiamo un dettaglio: Matteo non parla di โ€œtempestaโ€ ma di seismรฒs, di โ€œsconvolgimentoโ€, parola da cui deriva โ€œsismoโ€, cioรจ terremoto, che, in Matteo come nel Nuovo Testamento, designa gli sconvolgimenti della fine dei tempi (Mt 24,7) e quelli che accompagnano la morte e la risurrezione di Gesรน (Mt 27,54; 28,2). Ciรฒ ci deve rendere attenti al vocabolario impiegato dallโ€™evangelista: ha menzionato la barca, i discepoli che hanno โ€œseguitoโ€ Gesรน, gli sconvolgimenti apocalittici e Gesรน che dorme. Sono tutte espressioni che evocano, al di lร  del lago di Tiberiade, la vita della chiesa negli scombussolamenti della storia, mentre Gesรน sembra assente.

Ad un tratto allora i โ€œtuttiโ€ che sono stupiti (v. 27, ma il greco dice โ€œgli uominiโ€), non sono piรน solo i discepoli, ma i cristiani di tutti i tempi e di tutti i luoghi, tutti saliti dietro a Cristo sulla barca di Pietro; siamo noi che, nelle nostre chiese, gridiamo: โ€œSignore, salva!โ€, forse perรฒ senza crederci troppo, perchรฉ anche noi siamo โ€œnani di fedeโ€.ย 

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Siamo cosรฌ invitati a imparare dai venti e dalla burrasca: essi hanno obbedito alla parola del Signore, e noi? Desideriamo veramente ascoltare la sua parola? Se questo รจ il nostro desiderio, possiamo fargli fiducia: troverร  il modo di farcela conoscere, anzi di farcela fare, magari anche senza che ce ne accorgiamo, come ha promesso nel libro di Ezechiele: โ€œPorrรฒ il mio Spirito dentro di voi e farรฒ che camminiate secondo le mie leggi e che osserviate e mettiate in pratica i miei precettiโ€ (Ez 36,27). Questa davvero รจ โ€œfedeโ€.

fratel Daniel

Fonte

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Si alzรฒ, minacciรฒ i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8, 23-27

In quel tempo, salito Gesรน sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.

Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: ยซSalvaci, Signore, siamo perduti!ยป. Ed egli disse loro: ยซPerchรฉ avete paura, gente di poca fede?ยป. Poi si alzรฒ, minacciรฒ i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.

Tutti, pieni di stupore, dicevano: ยซChi รจ mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?ยป.

Parola del Signore.

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