โGesรน uscรฌ di casa e si sedette in riva al mareโ. Si getta sul mare uno sguardo che ha sempre qualcosa di perduto, mi diceva un anzianoโฆ e forse questo stesso sentimento accompagna questa indimenticabile parabola dei terreni. Solo chi, almeno in unโora della sua vita, si รจ sentito perduto, non fa piรน graduatorie, non conosce piรน preferenze, ma un insieme di situazioni che possono anche succedersi nel tempo, essere superate, e poi ritornare, fino alla fine. Cosรฌ รจ di questi terreni, che Gesรน conosceva cosรฌ bene. Non si dice che uno sia preferibile allโaltro. Non si dice qual รจ il frutto di cui parla Gesรน. Sono situazioni diverse, che tutti prima o poi viviamo, nessuna esclusa.
ร una lettura della condizione umana dal di dentro, da chi lโha attraversata senza esenzioni. E questi quattro โterreniโ, se teniamo conto della terna cento, sessanta e trenta, diventano in realtร sette, sono una totalitร e una pienezza, tutta la vita dellโuomo.
Il vangelo non dice che un terreno รจ meglio dellโaltro. Gesรน ha troppo rispetto per la vita, lโha ascoltata troppo in profonditร per attardarsi a dare pagelle. Dice solo: โChi ha orecchi per ascoltare ascolti!โ, unโesortazione, una domanda che giunge fino a noi. Sappiamo โascoltare il vento sulla propria pelleโ, โsentire gli odori delle cose, catturarne lโanimaโ, avere โla carne a contatto con la carne del mondoโ? (Alda Merini). Perchรฉ questo รจ, in definitiva, ascoltare.
Chi di noi non si รจ trovato, o si troverร , nella prima situazione-terreno, in una sterilitร assoluta, e sente che gli รจ stato portato via ciรฒ che aveva di piรน caro? O nella seconda, in un entusiasmo che non ha fondamenta, che รจ stacco dalla realtร , che puรฒ portare anche a una grande ariditร , fino alla depressione? Oppure, come nel terzo terreno, si sente soffocare, perchรฉ vittima della propria sovrabbondanza o dei pesi troppo grandi impostigli? E, tuttavia, chi di noi non sperimenta anche, almeno per un attimo, che la propria vita ha un senso, piรน o meno visibile: cento, sessanta e trenta?
Penso al finale del film โDiamanti di sangueโ, quando il protagonista capisce che non รจ tanto il diamante rosa, inseguito per tutta la vita, che vale, quanto poter dire a qualcuno: โSono felice di averti incontrato, sai? Ora sono esattamente dove devo essereโ. I terreni della vita in cui noi cadiamo e magari ci perdiamo, possono dare questo frutto, fatto non di imprese straordinarie, ma dal poter dire a qualcuno in semplicitร : โSono davvero felice di averti incontratoโ. Quellโincontro รจ la dimora della pace.
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Avevo un amico dalla vita disordinata, dagli orari impossibili, persona di straordinaria umanitร , non da tutti compresa, e prima di andarsene mi confessรฒ un suo segreto: โSono sempre andato a letto qualche minuto piรน tardi degli altri, per avere qualche minuto di piรน da raccontare!โ. Questa umanitร che abbraccia, consola e benedice รจ il tesoro del campo, la perla preziosa. Chi ha attraversato i โterreniโ di cui ci parla Gesรน puรฒ dare il frutto di tale radiosa, umilissima umanitร .
fratel Lino
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Mc 8, 11-13
Dal Vangelo secondoย Marco
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesรน, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirรฒ profondamente e disse: ยซPerchรฉ questa generazione chiede un segno? In veritร io vi dico: a questa generazione non sarร dato alcun segnoยป.
Li lasciรฒ, risalรฌ sulla barca e partรฌ per lโaltra riva.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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