Lui che era ricco si รจ umiliatoโฆ
In questa quarta domenica del tempo ordinario siamo chiamati a meditare sulle beatitudini, alla luce del Vangelo secondo Matteo. I poveri nello spirito, gli afflitti, i miti, gli affamati e assetati della giustizia in fondo sono tutti quelli che si umiliano davanti alla grandezza di Dio, consapevoli che sono solo miseria. Ecco perchรฉ nella seconda lettura, Dio rivolge il suo invito agli umili e ai disprezzati, a coloro che vivono, diciamo, nellโombra. Nella sua logica Dio sceglie gli stolti e i deboli per confondere quelli che si credono sapienti e forti.
โDavanti a Dio lโuomo deve stare sempre nella consapevolezza che egli non possiede altro che il proprio peccato e la propria impotenza.โ Quindi cโรจ urgenza, come ci esorta il profeta Sofonia nella prima lettura: Cercate il Signore voi tutti, poveri della terra, che eseguite i suoi ordini, cercate la giustizia, cercate lโumiltร ; forse potrete trovarvi al riparo nel giorno dellโira del Signoreโ. Qualcuno si potrebbe chiedere qual senso avesse ancora il discorso della montagna nel contesto attuale dominato piรน dellโavere che dellโessere? Ma anche come annunciare questo Vangelo a tutti quelli che sono oppressi, i poveri a causa di una politica economica sbagliata, di quelli che pensano solo agli interessi egoistici?
Ciรฒ nonostante, non possiamo annullare questa beatitudine senza sopprimere Gesรน, il primo povero. Infatti, รจ lui, nella sua โkenosisโ, ricco come era, si รจ umiliato facendosi povero per noi. Diceva il mio professore che โil punto di partenza della nostra gioia, della nostra beatitudine รจ il nostro piantoโ. Ed รจ proprio questo il riassunto del vangelo di oggi. Quindi possiamo affermare tranquillamente che la santitร non รจ non avere pianto o meglio la santitร รจ dare senso al nostro pianto.
โLa povertร porta la vera felicitร , quella che consiste nel rendere gli altri feliciโ. Essere felice, scrisse Madre Teresa, vuole dire amare come Cristo ha amato, aiutare come Cristo ha aiutato. O Dio, che hai promesso ai poveri e agli umili la gioia del tuo regno, fa che non ci lasciamo sedure dalle potenze del mondo. Amen!
Monaci Benedettini Silvestrini
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