Un raccomandato ma Santo vero.
ยซDรฌ che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regnoยป. ร la madre dei due figli di Zebbedรฉo, soprannominati “Figli del tuono” che parla e implora per loro un posto di privilegio nel futuro regno. Come ogni buona mamma aspira a vedere i suoi due figli al primo e al secondo posto nel “Regno”.
Dalla risposta di Gesรน appare evidente che a sollecitare la raccomandazione sono stati gli stessi due suoi figli Giacomo e Giovanni. Del resto non erano estranei a simili discorsi neanche gli altri apostoli. Mentre il Signore sta preannunciando la sua prossima passione, sente i suoi che lo seguono discutere su chi di loro dovrร essere il primo.
Dice loro: ยซVoi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?ยป. Gli dicono: ยซLo possiamoยป. Il divino maestro non indugia ad indicare di che trono si tratti e quale รจ la condizione per sedervi. Il suo regno non รจ di questo mondo e aggiunge che chi vuol essere il primo deve essere l’ultimo di tutto e il servo di tutti.
Si tratta di bere il calice amaro della passione, di offrirsi in libagione come vittime. Gesรน dinanzi a quella passione atroce invocรฒ il Padre suo celeste: ยซPadre mio, se รจ possibile, passi da me questo calice! Perรฒ non come voglio io, ma come vuoi tu!ยป. Dovranno arrivare i giorni della passione, dello scandalo della croce, della fuga e della pauraโฆ per comprendere che cosa significhi bere quel calice.
Sia Giacomo che Giovanni berranno allo stesso calice di Cristo e coroneranno con la palma del martirio la loro vita. Cosรฌ ci si svela il vero valore della sofferenza e del martirio: รจ la partecipazione al sacrificio di Cristo, la condivisione di una crudeltร assurda che sgorga dal peccato per infliggere la morte, morte che ormai per la forza di Cristo, ci conduce alla risurrezione.
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