HomeVangelo della DomenicaMissionari della Via - Commento alle letture di domenica 25 Febbraio 2024

Missionari della Via – Commento alle letture di domenica 25 Febbraio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 9, 2-10

Pace e bene, continua il nostro cammino di Quaresima e domenica siamo chiamati a volgere lo sguardo verso la meta, verso la gloria della Risurrezione che attira e orienta i nostri passi sulla via dell’amore.

La seconda domenica di Quaresima ci offre lo splendido brano della  trasfigurazione. Viene a ricordarci la meta del nostro cammino, che è la  gloria! Viene a ricordarci che noi cristiani non seguiamo solo il Crocifisso  ma il Crocifisso Risorto, vittorioso sul male e sulla morte. Ma viene anche  a ricordarci che prima della gloria c’è l’umiltà e che ogni vera sequela di  Cristo passa dall’abbassamento. Perciò vogliamo sottolineare due  coordinate spaziali molto importanti, che possono aiutarci a vivere  meglio questo tempo: salire e scendere. 

Anzitutto salire. I discepoli prima salgono in disparte per stare, soli, con  Gesù. Luca nel suo Vangelo sottolinea che la trasfigurazione è un evento  di preghiera. Anche noi abbiamo bisogno di salire, di lasciarci portare in  disparte dal Signore, distaccandoci dalla mondanità e dalle vanità. Si  tratta di “salire” nella preghiera, nella contemplazione, nella meditazione  quotidiana della parola di Dio, nell’impegno formativo.  

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Come un subacqueo prima di immergersi nel mare riempie le bombole d’ossigeno, così noi abbiamo bisogno di riempirci di Dio, di respirare il  suo amore, di ascoltare la sua Parola, perché nell’arco della giornata, tra  le mille parole ascoltate ed elaborate nella mente, possa essere lampada  ai nostri passi. Si tratta dunque di salire sulla montagna, ritagliandoci uno  spazio di silenzio, per ritrovare noi stessi e udire meglio la voce del  Signore. E non si sale da soli ma insieme agli altri:

«Gesù lo si segue  insieme… Analogamente all’ascesa di Gesù e dei discepoli al Monte  Tabor, possiamo dire che il nostro cammino quaresimale è “sinodale”,  perché lo compiamo insieme sulla stessa via, discepoli dell’unico  Maestro. Sappiamo, anzi, che Lui stesso è la Via, e dunque, sia  nell’itinerario liturgico sia in quello del Sinodo, la Chiesa altro non fa  che entrare sempre più profondamente e pienamente nel mistero di  Cristo Salvatore» (papa Francesco). 

Giunti sul monte, ecco il culmine: la trasfigurazione di Gesù. Egli si  manifesta splendente, divino, bellissimo. Questa bellezza supera ogni  attesa e ripaga da ogni fatica. «Come in ogni impegnativa escursione in  montagna: salendo bisogna tenere lo sguardo ben fisso al sentiero; ma il panorama che si spalanca alla fine sorprende e ripaga per la sua  meraviglia» (papa Francesco). Così è in fondo per ogni cosa seria e  importante della vita; comporta fatica, ma che gioia quando si arriva  alla meta! Non dimentichiamolo: le cose importanti si costruiscono nel  tempo, con pazienza e perseveranza. Non lasciamoci contaminare dalla  smania del “tutto e subito!”. 

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Sul monte, ecco la manifestazione del Padre che, indicando Gesù, dice:  «Ascoltatelo». «Dunque la prima indicazione è molto chiara: ascoltare  Gesù. La Quaresima è tempo di grazia nella misura in cui ci mettiamo in  ascolto di Lui che ci parla. E come ci parla? Anzitutto nella Parola di Dio,  che la Chiesa ci offre nella Liturgia: non lasciamola cadere nel vuoto; se  non possiamo partecipare sempre alla Messa, leggiamo le Letture  bibliche giorno per giorno, anche con l’aiuto di internet. Oltre che nelle  Scritture, il Signore ci parla nei fratelli, soprattutto nei volti e nelle storie  di coloro che hanno bisogno di aiuto. Ma vorrei aggiungere anche un  altro aspetto, molto importante nel processo sinodale: l’ascolto di Cristo  passa anche attraverso l’ascolto dei fratelli e delle sorelle nella Chiesa,  quell’ascolto reciproco che in alcune fasi è l’obiettivo principale ma che  comunque rimane sempre indispensabile nel metodo e nello stile di una  Chiesa sinodale». 

Ed ecco, infine, il secondo verbo: scendere. Dopo tanta bellezza, non  possiamo rimanere lì. C’è da andare a Gerusalemme, da seguire Gesù  nel dono di sé. C’è da scendere in basso, nella pianura, dove troviamo  tante persone (a cominciare da chi abbiamo accanto) che chiedono 

amore, attenzione, consolazione. Vi sono tante persone piagate nel  corpo e nell’anima, tante persone sole, distrutte dalle sofferenze della  vita. Gesù ci chiama a seguirlo, ciascuno per la sua via, per essere altri  “piccoli Lui”. Chiediamo alla vergine Maria che ci aiuti, in questo tempo  di Quaresima, a imparare un po’ di più a salire nella preghiera e a  scendere nella carità fraterna…  

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Mc 9, 2-10 | Missio Ragazzi 342 KB 5 downloads

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