Missionari della Via – Commento alle letture di domenica 23 Luglio 2023

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Pace e bene, questa domenica lasciamoci parlare al cuore dalla parabola del grano e della zizzania, occasione bellissima per “smontare un po’” la nostra intransigenza, lasciandoci plasmare dalla pazienza misericordiosa del Signore…

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Le parabole che Gesù racconta alla folla necessitano di una spiegazione; la  loro comprensione, infatti, non è immediata ma richiede che Gesù la  spieghi. A chi? A coloro che desiderano veramente seguirlo, a chi vuol stare  con Lui! Il Vangelo di oggi ci presenta due dati di fatto della realtà agricola.  

Gesù parla del regno di Dio come di un seme; con la prima parabola Egli ci  dice che il seme ha una forza propria, cresce sia che noi dormiamo, sia che  noi vegliamo. Ciò non significa che il seme della Parola porta frutto in modo  automatico, perché occorre la nostra collaborazione, ma sottolinea che Dio  non siamo noi! Noi tante volte vorremo prendere il posto di Dio.

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Pensiamo  che tutto vada avanti solo se noi siamo presenti o che senza di noi tutto  andrà a rotoli. Ma la vita appartiene a Dio, la potenza di Dio va oltre ciò che  entra nei nostri pensieri. Noi dobbiamo entrare in questo dinamismo  d’amore e non possiamo pretendere che la vita abbia il ritmo che le diamo  noi. Tanti vorrebbero diventare i santi del nuovo millennio con un ciclo di  otto catechesi. Pretendiamo tutto e subito da noi e dagli altri. Mettiamo  pesanti pesi sulle persone che abbiamo accanto, non portiamo nessuna  comprensione sulle difficoltà della gente. Spesso non ci mettiamo nei panni  degli altri per chiederci cosa li spinge a commettere azioni spesso  disordinate.

Impariamo a dare alle persone che abbiamo accanto il tempo  di crescere, anche di sbagliare; accompagniamole con gradualità nel loro  cammino di fede, senza forzare i tempi ma anche senza rallentarli. La seconda parabola del piccolissimo granellino di senape ci dice che le cose  di Dio iniziano in modo nascosto, sono piccole, non fanno rumore. Il Signore  prende le cose piccole e le fa diventare grandi. Noi, invece, amiamo tutto  ciò che è appariscente. Noi vorremo un Dio glorioso e troviamo un Dio  crocifisso. Dunque comprendiamo che le cose di Dio sono così: hanno  dentro la potenza della vita e noi non dobbiamo giudicare secondo la loro  grandezza ma dire: questo seme l’ha piantato Dio o io?

«La seconda parabola mostra la sproporzione tra il granello di senapa, il più piccolo di  tutti i semi, e il grande albero che ne nascerà. Senza voli retorici: il granello  non salverà il mondo. Noi non salveremo il mondo. Ma, dice Gesù, gli uccelli  verranno e vi faranno il nido. All’ombra del tuo albero grande accorreranno  in molti, all’ombra della tua vita verranno per riprendere fiato, trovare  ristoro, fare il nido: immagine della vita che riparte e vince. “Se tu hai aiutato  anche uno solo a stare un po’ meglio, la tua vita si è realizzata” (Papa  Francesco). La parabola del granello di senape racconta la preferenza di Dio  per i mezzi poveri; dice che il suo Regno cresce per la misteriosa forza  segreta delle cose buone, per l’energia propria della bellezza, della  tenerezza, della verità, della bontà» (p. E. Ronchi). 

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Mt 13, 24-43 – Missionari della Via 418 kb 7 downloads

Ho pazienza con me stesso? Tendo a scoraggiarmi facilmente, oppure sto  imparando…

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