Avvento: reimparare, oggi, ad attendere
L’ Avvento non รจ un tempo per prepararsi a celebrare un ricordo di un fatto storico lontano, nรฉ soltanto un esercizio della memoria collettiva. ร molto di piรน. ร un rivivere la stessa attesa che il popolo dโIsraele coltivava e custodiva da secoli, quella annunciata e preparata dai profeti, la speranza-certa di un Messia che aveva nutrito il popolo negli esili, nelle lunghe prove della fede.
LโAvvento si rivive ogni anno come fossimo nati oggi, con quella ignoranza voluta e cercata che รจ pre-condizione essenziale perchรฉ il Natale non sia solo memoria di qualcosa di importantissimo avvenuto due millenni fa, ma sia rifare veramente lโesperienza di vedere nascere nuovamente quel bambino che attendavamo da sempre, e crederci ancora. Il Natale che ci cambia e cambia il mondo รจ quello che ci sorprende in compagnia dei pastori e dei magi, con lo stesso loro stupore.
Il Vangelo dellโinizio dellโAvvento รจ tratto dal cosiddetto discorso escatologico di Gesรน. Ed รจ bello e importante che la liturgia abbia scelto questo discorso per la prima domenica di Avvento.
Lรฌ Gesรน parla del suo ritorno, non della sua prima venuta, a dirci che dopo quel primo Natale di Betlemme ogni Natale รจ sempre un ritorno di chi รจ giร venuto. ร il ritorno del โfiยglio dellโuomoโ, espressione molto cara anche ai profeti (Ezechiele, Daniele). Gesรน รจ ยfiglio di Dio, lo sappiamo dalla fede, ma dalla stessa fede sappiamo che รจ anche ยfiglio dellโuomo. Sappiamo che รจ vero Dio e vero uomo, ma sappiamo anche che รจ vero ยfiglio, di Dio e dellโuomo.
LโAvvento รจ anche la celebrazione di Gesรน ยfiglio, di Maria e ยfiglio dellโumanitร . ร vero uomo perchรฉ ยfiglio, poichรฉ mentre non tutti gli uomini e le donne sono madri o padri, sorelle e fratelli, tutti siamo ยfigli. ร lโesser ยfigli che ci accomuna tutti e ci affratella.
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IL PORTIERE E LA SENTINELLA.
Nel Vangelo di oggi domina una parola: Vegliate! [… continua al leggere il commento su Famiglia Cristiana …]
