Benedetto lโuomo che confida nel Signoreย
La benedizione รจ la chiave di lettura della liturgia di questa domenica: come chiarisce san Paolo nella seconda lettura, essa รจ la promessa della vita che non muore, promessa che resta ferma nella storia solo in forza della Resurrezione di Cristo. Se Egli non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede e noi saremmo ancora nei nostri peccati: saremmo, cioรจ, ancora nella morte, perchรฉ il peccato รจ il pungiglione della morte, come dirร ancora lโapostolo poco oltre nello stesso capitolo.
Il Salmo 1 dichiara che la vera beatitudine รจ nel Signore: lโuomo che trova la sua gioia nella legge di Dio abbonda di vita, come un albero piantato vicino allโacqua, sempre vigoroso e fecondo, le cui foglie non appassiscono. La prima lettura dichiara benedetto lโuomo che confida nel Signore, e maledetto lโuomo che confida nellโuomo: se benedizione รจ dono di vita, e si trova solo in Dio, maledizione รจ assenza di vita, morte.
Confidare nellโuomo significa, nella sensibilitร biblica, chiudersi nellโorizzonte limitato della terra e nella caducitร della nostra condizione mortale. Non a questo siamo stati chiamati! Il dono della vita che abbiamo ricevuto e la condizione di figli nel Figlio elargitaci con il Battesimo ci schiude le porte del โper sempreโ di Dio, di una Vita piena e senza fine, di fronte a cui le cose terrene impallidiscono.
Nella pagina evangelica Luca presenta Gesรน mentre pronuncia le Beatitudini di fronte a una gran moltitudine di gente, venuta dalla Giudea, da Gerusalemme e dai territori pagani.[…]
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