don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo di domenica 23 Ottobre 2022

Da peccatori a Santi

«Signore, tu hai COMPASSIONE DI TUTTI, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento. Tu infatti AMI TUTTE LE COSE che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato». Che belle queste parole della Prima Lettura di questa domenica! Sono tratte dal libro della Sapienza, scritto pochi decenni prima della nascita di Gesù. Si potrebbe dire che già allora IL VANGELO SI RESPIRAVA nell’aria. Attendeva solo di mostrarsi visibilmente nel volto di Gesù di Nazareth.

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Quel Gesù che incontra il pubblicano ZACCHEO e gli cambia la vita. Ognuno di noi è Zaccheo! Ogni uomo, per quanto si dia da fare per diventare “qualcuno”, deve fare i conti con la propria “PICCOLEZZA”, con i propri errori e ipocrisie… e con il peso dei giudizi della “folla”. Per questo ci si sente incapaci divedere Gesù”. Come per Zaccheo, il nostro bisogno più grande è quello di ESSERE “ACCOLTI”, cioè amati per ciò che siamo, amati a prescindere dalle nostre “magagne”. 

Ed ecco l’ispirazione che cambia la vita del nostro protagonista: UN SICOMORO, ovvero un albero su cui ci si arrampica facilmente. «Al diavolo quello che diranno gli altri! – avrà pensato – Io questo Gesù lo voglio vedere, a costo di rendermi ridicolo…». «Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”». Chissà che TONFO AL CUORE nell’udire quelle parole! «Ma questo Gesù sa che pover’uomo sono io?». Certo che lo sa – caro Zaccheo -, anzi è proprio per questo che è venuto nel mondo! Perché siamo tutti “poveri”… È per questo che si auto-invita a casa tua! Egli ha «compassione di tutti» e «chiude gli occhi sui peccati» «aspettando il loro pentimento!». Caro Zaccheo, sapessi quanto Dio ha atteso questo momento! E gli è bastato vederti su quell’albero, per scorgere nel tuo cuore uno spiraglio di fede… quanto basta per entrare nella tua casa! 

Quel giorno Zaccheo trova ciò che gli mancava di più per essere felice e non aveva trovato nel denaro e nel successo: scopre di essere un “FIGLIO” amato gratuitamente da Dio. È questo che lo porta a cambiare vita. È questo che trasforma i peccatori in SANTI. «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».

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