Il Vangelo del Giorno, 13 Febbraio 2018 – Lc 9, 28-36

Il testo ed il commento al Vangelo
del 13 Febbraio 2018 su Lc 9, 28-36

VI Settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B

  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Martedì
  • Il Santo di oggi:  S. Martiniano; S. Benigno; B. Giordano di Sassonia
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Beato l’uomo a cui insegni la tua legge, Signore.
  • Letture del giorno: Is 52,13-53,l-11; Sal. 16; Pt 2,19-26; Lc 9, 28-36
  • Calendario Liturgico di Febbraio
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

[powerpress]

[better-ads type=”banner” banner=”84722″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”right” show-caption=”1″][/better-ads]

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 9, 28-36
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno a cura dei Monaci Benedettini

Festa del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo.

Quest’oggi si celebra il Volto Santo di Gesù, memoria devozionale, ma molto significativa, perché è la manifestazione dell’infinito amore di Dio per l’umanità, personificato nei tratti umani di Gesù.

Non c’era momento più adatto che questo (si chiude il tempo ordinario e si apre la quaresima), in cui l’uomo, abbandonato all’esaltazione della propria incontrollata debolezza, cosciente, riprendesse il suo faticoso cammino con Cristo verso la gioia della Pasqua, verso la Vita ritrovata. Per questo ricupero dell’uomo smarrito, il Verbo di Dio si rivestì di carne umana per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria.

Incominciò a camminare in terra di Palestina da vero uomo, confuso tra la folla, ma pieno di indulgenza per ogni uomo, da buon samaritano. Il suo amore ha la possibilità di guarire, consolare e sollevare tutti indistintamente. “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò”. Venne per ricuperare nell’uomo l’immagine divina deturpata dal peccato e si adoperò in ciò fino al termine della sua vita terrena: “Li amò fino alla fine”. L’amore di Dio per l’umanità ha preso un volto pietoso e comprensivo in Gesù perfino nel momento del tradimento di Giuda, di Pietro, dei crocifissori…

“Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno”. Il furore umano ha avuto successo solo per poco tempo, perché l’insano gesto, Dio Padre in Gesù l’ha rivolto in nostra salvezza, “dalle sue piaghe siamo stati guariti”. Quel volto soave, segnato da una morte cruenta ancora è vivo e ci parla, continua a parlarci di perdono e di adozione a figli, figli in lui, Figlio di Dio.

Read more

Local News