Il canto liturgico e l’assemblea

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Un elemento che l’animatore musicale deve tenere presente nello svolgimento del suo ministero è l’assemblea che si trova davanti. Perché? Come valorizzarla al meglio? Ce ne parla, forte della sua esperienza pastorale e missionaria, in Italia e all’estero, don Francesco Buttazzo.

«L’animatore musicale deve scegliere i canti in base all’assemblea che si trova davanti. Questo perché è l’assemblea che celebra con tutta sé stessa, con la sua presenza, con le sue preghiere, con i suoi canti, con i suoi silenzi. La situazione più comune nelle nostre chiese, specialmente nelle assemblee domenicali, è quella di avere assemblee eterogenee, composte da persone di diverse età, dagli anziani ai bambini. L’animatore musicale deve prendere degli accorgimenti perché l’assemblea possa cantare…» (guarda il video di Francesco Buttazzo)

Francesco Buttazzo, scalabriniano, sacerdote dal 1995. Ha vissuto i suoi primi tre anni di ministero in Brasile, lavorando nella pastorale giovanile e nella promozione vocazionale. Dopo altre brevi esperienze missionarie in Europa e in Sud Africa, è stato vicario parrocchiale e direttore del Centro Giovanile G. B. Scalabrini a Roma, nella parrocchia del SS. Redentore; poi a Ginevra, per la pastorale dei giovani di lingua francese, spagnola, portoghese e italiana. Attualmente svolge il suo ministero a Londra, a servizio dei migranti di lingua italiana e portoghese. Appassionato di musica, utilizza questo “mezzo privilegiato” per coinvolgere i giovani in una gioiosa ricerca di Dio e impegno di vita cristiana. Dal 1992 collabora con le Paoline pubblicando proposte per la liturgia, in particolare canti per la Messa con i giovani.

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