Ci stupiamo, alle volte, che alcune figure politiche abbiano potuto compiere crimini gravissimi e contemporaneamente essere state capaci gesti di tenerezza e magari aver avviato importanti opere pubbliche.
Come è possibile questa ambivalenza dal punto di vista antropologico e morale? Riprendo la riflessione sul potere decisionale (qui: https://youtu.be/rkov_UGxoNM) e ancora uno spunto di Andrea Grillo sulla prigionia che può derivare dall’esercizio del potere politico.
E che è la ragione profonda della progressiva contrazione della capacità di bene, in ciascuno di noi.