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Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 23 Giugno 2024

Domenica 23 Giugno 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 4, 35-41

Storia di vita di ciascuno di noi. Periodi tempestosi che durano più o meno tempo e in cui prendiamo acqua da tutte le parti, in cui il vento freddo e gelido ci butta giù e non ci fa andare avanti e ci fa perdere anche la voglia di alzarci la mattina dal letto.

Periodi in cui pensiamo che tutto sia perduto, le relazioni, le cose belle che abbiamo vissuto e che credevamo di avere, il gusto stesso della vita.

Periodi in cui crediamo di aver perso, di esserci persi e soprattutto di essere stati persi da quel Dio che forse abbiamo anche conosciuto, che è stato oggetto e soggetto delle nostre domande, del quale ci siamo chiesti anche noi chi è veramente, soprattutto vedendo quei piccoli miracoli che ha compiuto nella nostra vita e che ora sembra essere stati solo una strana coincidenza di cose positive che difficilmente adesso potremmo attribuire a Lui.

Non è facile, anzi è proprio difficile sopravvivere. A volte però basta anche un briciolo di fede, forse anche un briciolo di incoscienza, anche solo ricordarci di quando abbiamo risposto a quella domanda su chi sia veramente questo Gesù, quelle che abbiamo dato quando ci siamo sentiti particolarmente amati, ricordando e continuando a sperare che l’Amore è vero, reale, concreto.

Che poi, queste tempeste, più o meno durature, questi tempi di sopravvivenza sono parti di un tempo ben più ampio che se vissuto in pienezza, in tutte le sue dimensioni, in alto, in basso, in lungo e in largo, ci apre all’Eternità.

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