Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 10 Ottobre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 11,5-13

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Quando un bambino รจ piccolo chiama continuamente mamma e papร : chiede aiuto, cerca conforto, domanda il perchรฉ di ogni cosa. La sua voce รจ incessantemente rivolta a chi sa che avrร  sempre unโ€™ attenzione e una parola per lui, senza stancarsi delle continue richieste perchรฉ lo ama profondamente.

Com’รจ il padre col bambino, esattamente cosรฌ รจ Dio con noi. Se il Vangelo di ieri ci ricordava l’intimitร  del nostro rapporto con Dio, la necessitร  di riconoscerlo davvero Padre per poter sperimentare a pieno il suo amore, oggi invece ci viene chiesto di fare un passo ulteriore per imparare ad essere figli. Che idea abbiamo di Dio Padre?

Se la nostra idea รจ quella di un Dio che รจ annoiato dalle nostre domande, o a cui abbiamo timore di fare richieste, siamo fuori strada. Se lasciamo che vinca il timore di chiedere perchรฉ pensiamo di non essere ascoltati (o forse, in fondo, il timore di ottenere ciรฒ che abbiamo chiesto perchรฉ ci spinge fuori dalla nostra zona di comfort) rischiamo di allontanarci dallo sguardo amorevole di un padre che non desidera altro che prendersi cura di noi.

Io invece resto quieto e sereno: come un bimbo svezzato in braccio a sua madre. Sal 131

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