Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 10 Maggio 2023

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Lโ€™immagine agricola che ci viene presentata nel Vangelo di oggi รจ molto particolare. Intanto, รจ curioso notare che โ€œtralcioโ€ in italiano indica anche una porzione di cordone ombelicale: questo rende ancora di piรน lโ€™idea di quanto noi e questa vite siamo legati, di quanto sia โ€œvisceraleโ€ questo legame. Poi ci viene detto che se un tralcio non porta frutto, viene tagliato e se un tralcio porta frutto? Viene potato.

In ogni caso quindi un taglio ci devโ€™essere. Ricercando un poโ€™ di notizie botaniche si scopre che con il giungere della primavera, avviene un fenomeno chiamato il โ€œpianto della viteโ€: dalle ferite di potatura dellโ€™inverno fuoriesce della linfa e dato che la pianta sa che ha sofferto i bruschi tagli di potatura dei tralci va a โ€œcurareโ€ queste ferite, che cosรฌ si cicatrizzano.

20-30 giorni dopo la fase del โ€œpiantoโ€, la vite comincia a germogliare. รˆ un poโ€™ quello che succede con le nostre ferite, con i nostri โ€œtagli di potaturaโ€. Anche la vite stessa ne soffre, ma da quelle ferite che ci portiamo fuoriesce della linfa, una nuova energia vitale che a suo tempo, sarร  necessaria per germogliare, per far emergere qualcosa di bello in noi e nella storia che intrecciamo con la vite e gli altri tralci.

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