Quando ricordiamo i cammini o le escursioni in montagna che abbiamo compiuto in passato, cโรจ un fatto che emerge con chiarezza. In quelle circostanze fame e sete si intensificano e al tempo stesso si trasformano.
Quel che attira nelย trantranย della vita quotidiana โ qualche vetrina di pasticceria con i suoi dolci in bella vista โ dopo ore di cammino risulta eccessivo, pesante, nemmeno desiderabile. Lo stesso avviene con le bevande. Vini pregiati, saporosi e robusti possono andare bene per occasioni di festa intorno a un tavolo, ma con lo zaino in spalla ogni camminatore dopo tre o quattro ore chiederร della semplice acqua fresca per dissetarsi. Il cammino semplifica, il cammino insegna lโessenziale.
Dalla memoria di un cammino parte il dialogo nella pagina del vangelo di oggi. Di un cammino e di ciรฒ che nutrรฌ allora. E nellโoggi del Signore che cosa nutre? Dalla manna del deserto si passa al pane di Dio, dalla presenza fisica della manna alla presenza sacramentale eucaristica. Si passa da ciรฒ che รจ bene a ciรฒ che รจ meglio. Da ciรฒ che รจ importante a ciรฒ che รจ semplice.
Nella nostra vita esistono passaggi di semplicitร che si danno per una maggiore profonditร . Il Signore รจ il vero dono. Lui รจ il pane della Vita, che si offre perchรฉ tutti coloro che credono in Lui abbiano vita. I farisei chiedono segni per credere, Lui รจ il segno. I farisei chiedono opere portentose, Gesรน รจ lโopera di Dio, che assume su di sรฉ ogni resistenza e rifiuto perchรฉ il โsรฌโ del Figlio al progetto del Padre colmi ogni distanza tra lโuomo e Dio.
NellโEucarestia compiamo un passaggio di semplicitร e di profonditร : perchรฉ rinunciarvi?
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Commento a cura di: Diego Mattei SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
