Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 24 Luglio 2019

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Difficile non pensarsi seminatori: ci troviamo spesso a contare i semi che abbiamo in mano, prestando attenzione a dove li lasciamo cadere, aspettando con bramosia che diano frutto. Quanta delusione e quanta frustrazione quando i nostri semi, il nostro lavoro, la nostra fatica non ripagano, non crescono come, dove e quando vorremmo, e ci convinciamo che il seme non sia abbastanza buono, che non ci siamo dati abbastanza da fare, che siamo seminatori mediocri, mentre non ci accorgiamo di camminare su un terreno arido e sterile.

Gesรน oggi ci porta a considerare una diversa prospettiva. Se fossimo noi i luoghi seminati e non i seminatori? Se fossimo noi, la terra? Se fossimo noi il terreno solcato, arato, coltivato?
Non รจ il Padre delle cose facili, frettolose e superficiali quello che ci fa conoscere Gesรน. Non รจ neppure il Padre delle โ€œcose fatte e compiuteโ€. รˆ invece un Padre seminatore, paziente, perseverante, che non ha fretta, instancabile, che non si cura di sprecare i propri semi, non li conta. Esce (perchรฉ non si semina nei luoghi riparati e chiusi), solcando il nostro terreno piรน e piรน volte, continuando a lasciare cadere tra le dita delle mani semi di ogni tipo, a volte minuscoli, quasi impercettibili.

Allora quello che siamo chiamati a fare noi non รจ tanto contare i semi, calcolare dove farli cadere, ma prenderci cura quanto piรน possibile del terreno e farne un giardino. Togliere le erbacce che sono cresciute, una ad una, levare i sassi e tutti gli intralci, fare spazio, dare acqua, proteggere dal troppo sole.

Solo il terreno che sa accogliere รจ terreno che, a sua volta, darร  frutto.
Oggi la buona notizia รจ che, se siamo capaci di essere terreno fertile e fargli spazio, fosse anche una crepa in mezzo allโ€™asfalto, il seme cadrร , il frutto non mancherร  e sarร  abbondante. La garanzia รจ che il seme ce lo mette Lui.

Francesca Carraro

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Rete Loyola (Bologna)

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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Una parte del seme cadde sul terreno buono e diede frutto.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13, 1-9

Quel giorno Gesรน uscรฌ di casa e sedette in riva al mare. Si radunรฒ attorno a lui tanta folla che egli salรฌ su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlรฒ loro di molte cose con parabole. E disse: ยซEcco, il seminatore uscรฌ a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliรฒ subito, perchรฉ il terreno non era profondo, ma quando spuntรฒ il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccรฒ. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascoltiยป.

Parola del Signore.

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