Dopo aver chiamato i Dodici, Gesรน continua ad aprire loro la strada, questa volta entrando in una casa: il Figlio di Dio desidera abitare ciรฒ che abito io, uno spazio ferito in cui addentrarsi, fermarsi, mettersi a sedere. Prendere tempo, dilatarlo. Solo a partire dal paziente sostare nei miei giorni, dal portarli con me con amore, Gesรน puรฒ sanare la mia casa.
Subito, di nuovo, si raduna una folla: la messe รจ molta. I cuori che desiderano incontrare il Signore sono tanti, poi altri, e altri ancora, al punto che le prioritร cambiano, e con esse le giornate di Gesรน, che non ha paura di lasciare che la sua vita, per scorrere, cambi. Allora mangiare diventa secondario, i suoi bisogni non lo preoccupano: a quelli penserร il Padre. Gesรน รจ tutto occupato dal mistero di chi ora รจ oltre la soglia che ha varcato, fuori di sรฉ.
La situazione preoccupa, perรฒ, i Dodici: serve tempo per sintonizzarsi sulla novitร che ha portato lo stile con cui il Maestro ama. Sono in allerta: non ha potuto mangiare. Proteggere il Signore ora รจ la prioritร : corrono a prenderlo, non desiderano per lui che un poโ di quiete e un pasto caldo. ร il nostro sincero bene di discepoli, povero ma sollecito, che spesso ci porterebbe a frenare chi amiamo, a trascurarne i desideri โfolliโ per preservarne i bisogni.
Ma Gesรน porta il cielo dentro, vive di cielo: รจ cosรฌ libero da sรฉ perchรฉ si fida del Padre. Sa di essere tutto nelle sue mani. ยซร fuori di sรฉยป: lโevidenza รจ unโintuizione che dice bene. Lโumanitร piena di Gesรน รจ tutta nellโaltro. ร tutta fuori di sรฉ.
Melania Condรฒ
Rete Loyola (Bologna)

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



