Sembra la storia di ogni incontro con Gesรน. Nel deserto, nella tempesta, quando sembra che Gesรน voglia solo ritirarsi in disparte, arriva un miracolo che non sappiamo interpretare, che etichettiamo con le nostre categorieโฆย Ma subito ci rivolge la parola, ci fa ascoltare la sua voce, arrivata a noi grazie al suo sacrificio, arrivata a noi perchรฉ lui ha dato tutto affinchรฉ la sentissimo dopo duemila anni. Subito ci invita a metterci in gioco, a fare qualcosa in prima persona.
E la sua voce รจ sempre quella che invita al movimento, alla vita, che riconosciamo perchรฉ ha un retrogusto di calore, di coraggio, di amore. Ci armiamo allora di temerarietร , spinti dallโamore a seguire il suo modello. Ma vacilliamo subito dopo, dubitando di noi stessi, di aver ricevuto davvero cosรฌ tanto amore da una persona. La voce della paura dellโinadeguatezza rischia di diventare sempre piรน forte della sua, voce che ci impedisce di andare avanti. Sarร poi vero? Non รจ che mi sono solo illuso di poter fare miracoli come lui? Non รจ che sono accecato dalla mia superbia?
E allora non ci resta che richiedere il suo aiuto, perchรฉ da soli i nostri cinque pani, i nostri due pesci non possono bastareโฆ E lโaiuto viene, era giร pronto; la mano ci afferra, la sua voce di nuovo conferma che รจ tutta questione di fede: nelle sue mani tutto si fa abbondanza.
Rete Loyola (Bologna)

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



