Il gelato era il mio chiodo fisso, quando, bambino, camminavo sul lungomare. Appena vedevo qualcuno che si gustava questa bontร , mi agitavo e facevo di tutto per averne anchโio uno. Non passava molto tempo dopo averlo mangiato che ne desideravo ancora.
Nellโadolescenza sognavo di uscire la sera con la compagnia giusta. Avere una compagnia, un gruppo di amici che si trovavano insieme era il biglietto di ingresso tra le persone vincenti. Anche se ho avuto la fortuna di avere degli amici, non riuscivo a tornare a casa senza giร pensare al sabato successivo.
I miei bisogni e desideri sono diventati piรน complessi con lโavanzare del tempo. Dovevo trovare il mio modo di seguire il Signore, la mia vocazione. Una volta data una risposta a questa domanda, altre mille ne sorgevano.
Oggi, soddisfatto e insoddisfatto allo stesso tempo, ascolto lโinvito di Gesรน ad andare da lui. Mi accorgo che รจ un invito gridato con tutte le forze. Perchรฉ Gesรน grida? Egli che si presenta coma la sorgente da cui scaturiscono dei fiumi di acqua viva, perchรฉ grida?
Nellโesperienza di tutti, grida chi manca di qualcosa, non chi ha fiumi da donare. Anche se una risposta non ce lโho, mi viene da benedire quella sete che mi accomuna con tutte le donne e tutti gli uomini, compreso, e piรน di ogni altro, Gesรน.
Stefano Corticelli SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato