Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 12 Febbraio 2023

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Quando Gesù insegna, qualche volta può capitare che la lettura della Parola non sia un’esperienza piacevole, a causa dei toni che assume. Per comprendere Gesù, tuttavia, dobbiamo ricordare che le parole sono simbolo, sono il dito che punta alla luna. È necessario guardare a Gesù come persona, a come viveva, all’esempio che dava. Non abolisce la legge, non è venuto a portare legge e prescrizioni nuove. Il suo insegnamento è di una natura nuova e, se le parole possono aiutare a descriverlo, esse dipingono soltanto una delle tante facce che solo attraverso l’esperienza viva personale possono comprendersi.

Perché tutto ciò possa accadere, è essenziale che in noi non prenda il sopravvento la paura, ma sappiamo mantenere un atteggiamento di curiosità. È importante che non stiamo qui a domandarci quello che dobbiamo fare, quanto piuttosto a osservare nel profondo quali sono i nostri veri desideri. Poiché attraverso questa profondità siamo chiamati. È così che, anche quando qualcosa della Parola all’inizio ci spaventa, possiamo comprendere come essa si applica alla nostra, unica, personale vita.

Possiamo allora intravedere anche che nelle parole di oggi Gesù non ci sta assegnando precetti nuovi, più precisi, che tolgano ambiguità dai precedenti. Piuttosto ci sta chiamando a un cuore puro, che conosca intimamente l’importanza delle intenzioni davanti ai nostri fratelli prima ancora delle particolari azioni. Un cuore che sappia naturalmente agire in maniera genuinamente umana e non macchinosamente rigida come fanno scribi e farisei, che hanno bisogno di una struttura concettuale precisa, di un copione da seguire pedissequamente nelle diverse circostanze della vita.

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Forse proprio nei passi del Vangelo che sentiamo più difficili possiamo riuscire a trovare gli insegnamenti più profondi per la Vita.

Ettore Di Micco

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato